Una particolare scoperta è stata fatta dagli uomini della polizia municipale di Nola che, durante l’attività di controllo della zona, hanno rinvenuto in un’area privata in via De Siervo almeno 2000 basoli vesuviani custoditi illegalmente. Stando al racconto di C. R., proprietario della cava, il prezioso materiale (se si pensa che un metro quadrato viene venduto a oltre cento euro) proviene direttamente dai cantieri di via Marina a Napoli dove egli stesso aveva lavorato e semplicemente se ne era impossessato, ammettendo anche di non possedere alcuna autorizzazione per custodirli. Tutto questo accadeva lo scorso 2 Settembre e l’uomo, un piccolo imprenditore specializzato nel movimento-terra e plurindagato per reati ambientali, era stato denunciato. Da quel giorno sono stati apposti i sigilli e gli uomini della polizia municipale di Nola non hanno esitato a contattare il Comune di Napoli per sollecitare un sopralluogo che, nonostante l’intento dell’assessore comunale Mario Calabrese di attivare i suoi uffici, non è mai avvenuto in questi quattro mesi. Resta da capire come abbia fatto C. R. a impossessarsi di quelle migliaia di mattoni di grande pregio e come abbia potuto lavorare in uno dei cantieri di via Marina mancandogli i requisiti di moralità previsti dalla legge.
di Vincenzo Persico
[foto d’archivio]