“Avevamo già annunciato che ci fossero grossi problemi finanziari al Comune di Camposano, frutto delle spese folli fatte dall’Amministrazione ma, dopo la seduta del Consiglio Comunale, la situazione appare più grave del previsto. La maggioranza ha dovuto ritirare la discussione sul Rendiconto finanziario perché i conti non tornano. La motivazione addotta, fornita stranamente dal segretario comunale e non dal sindaco, che ha tenuto per sé la delega al bilancio, attiene all’assenza di un piano di rientro per i debiti contratti nel corso della gestione, che si vanno ad aggiungere a quelli passati, da noi più volte descritti, e già oggetto di un precedente piano di risanamento”. Lo si legge in una nota di Camposano in Azione.
“Debiti su debiti? – si legge ancora – Il rischio dell’adozione di un ulteriore piano di rientro, che si aggiungerebbe a quello già in atto getterebbe un’ombra preoccupante sulla tenuta dei conti del Comune di Camposano, e comunque conferma una gestione sconsiderata ed irresponsabile dei soldi pubblici, spesso sperperati da questa Amministrazione. Andrebbe però chiarito perché la maggioranza si sia ricordata di dover adottare un piano di rientro soltanto all’atto dell’approvazione in Consiglio, essendocene già uno in corso. Distrazione? Incompetenza? O c’è qualche altro problema più serio? Disapproviamo questa modalità di gestione misteriosa e sconsiderata dei soldi pubblici. Trasparenza e responsabilità nell’uso delle risorse finanziarie pubbliche: questa la nostra idea di amministrazione. Intanto speriamo di non doverci ritrovare con un bilancio dissestato, che significherebbe minori servizi che l’ente potrebbe poi rendere ai cittadini in cambio delle salatissime tasse che pretende. A questa situazione, già di per sé gravissima, si somma l’annuncio, fatto dalla minoranza in Consiglio, del deposito di un ricorso al Tar per illegittimità nell’approvazione del bilancio preventivo, ennesima tegola per un’Amministrazione che si trova chiaramente ed inevitabilmente in grosse difficoltà e che mostra troppe crepe nella tenuta dei conti”.