Che succede quando quando i malati vanno a curarsi in una struttura malata? E’ ciò che sta accadendo a Nola. La città bruniana ospita uno dei più importanti ospedali della zona, una struttura però che presenta gravi deficit strutturali, oltre alla carenza di personale.
Non è una storia nuova, ne avevamo già parlato in precedenza; ancora una volta a denunciare il tutto è il sindacato F.S.I. con tanto di comunicazioni ufficiali agli organi dirigenti. Il condizionamento è malfunzionante e, soprattutto in questo periodo, è un grave problema per gli utenti. Sbalzi di temperatura attanagliano anche il pronto soccorso, la causa? Sempre la stessa: la camera calda dell’ingresso. In inverno doveva fornire aria calda e pulita e in estate, soprattutto in questi giorni in cui si sfiorano i 42 gradi, dovrebbe portare aria fresca nei locali del pronto soccorso. Malfunzionanti sono anche gli ascensori da circa 3 mesi, mentre sono assenti i lavelli per gli infermieri del codice rosso e giallo. Il problema più grave sembra quello della canalizzazione dei corridoi. Non appare, infatti, un’organizzazione adeguata per le vie di percorrenza di barelle e materiale; risulta che pazienti, cibo, strumenti e defunti siano costretti ad essere trasportati attraverso gli stessi corridoi e questo, a occhio, potrebbe essere una fonte quantomeno probabile di diffusione di malattie.
Oltre agli evidenti handicap strutturali, molti lamentano una carenza di personale ospedaliero. Per legge, una struttura ospedaliera dovrebbe avere almeno un infermiere ogni due posti letto. A Nola il numero degli operatori sociosanitari è sottostimato e questo incide soprattutto sull’OBI del pronto soccorso. L’OBI è l’accettazione breve per pazienti del pronto soccorso che possono restare in osservazione per un massimo di 48 ore; Nola ha a disposizione 9 posti letto per questa zona ma non ha altrettanti infermieri. Il problema più importante riguarda però l’ufficio tecnico, il cui dirigente è assente da circa 3 mesi. L’ultimo direttore è andato in pensione e da allora non è stato ancora dato l’incarico in definitiva ad un nuovo dirigente; le conseguenze aumentano se si pensa che un solo direttore dell’ufficio tecnico deve dirigere tutti e 8 i presidi dell’Azienda Sanitaria. 8 presidi ospedalieri quindi da mesi non riescono ad avere neanche l’autorizzazione per cambiare una maniglia rotta.
Le strutture sanitarie sono il biglietto da visita di una città e, in generale, di una società civile. A Nola tali mancanze si riversano sul lavoro del personale e sugli utenti, rendendo difficile la vita ad entrambi. Spesso si perde tempo a cercare di addurre colpe, invece di spingere affinchè si risolva prontamente un problema. Perchè quindi nessuno prende provvedimenti? Chi si deve prendere la responsabilità di ciò che sta succedendo? La sanità non va mai in vacanza. Che succede quando un ospedale è malato?
di Nello Cassese