Nola: la storia di Piazza d’Armi e il suo futuro

di Carolina Cassese

Dopo un’attesa di circa 70 anni, è stato riaperto a Nola il cantiere per la completa valorizzazione di Piazza d’Armi. La nuova piazza nasce per perseguire vari scopi, tra cui: raccontare la storia del passato, quella dell’Eccidio di Nola (il primo massacro nazista ai danni degli italiani nella Seconda Guerra Mondiale, ndr), la visita di Giovanni Paolo II, i resti delle mura romane e dei reperti della preistoria e tramandarla alle nuove generazioni. E’ su questa esigenza che si fonda il programma di valorizzazione dell’area di 73mila metri quadrati dentro la quale è stato aperto il cantiere che eliminerà i 70 anni di impasse che hanno caratterizzato fino ad oggi la porta d’ingresso della città. Ci saranno, ad esempio, degli inserti che, all’interno della pavimentazione alternata alle aree verdi, disegneranno tre assi, ognuno simbolicamente legato a fatti e luoghi di ieri e di oggi: l’asse quasi parallelo alla caserma Cesare Battisti che rievoca l’arrivo delle truppe tedesche da Salerno, quello che segna la connessione con il centro storico della città e delle altre direttrici che indicano i percorsi della Reggia Borbonica. Coordinate geografiche ed installazioni artistiche rafforzeranno la natura di un progetto che prende le basi da una ricerca storica ed in particolare dall’Eccidio di Nola.

Un importante risultatoha sottolineato il primo cittadino Carlo Buonauro durante la cerimonia della posa della prima pietraraggiunto grazie ad un lavoro incessante avviato fin dal primo giorno della nostra esperienza amministrativa. La nostra determinazione ha cancellato i ritardi accumulati sulla strada della valorizzazione. Con lo stesso impegno faremo in modo che il programma dei lavori sarà  rispettato. Siamo pronti a riannodare i fili della storia e soprattutto a restituire ai cittadini un luogo funzionale ed evocativo del prestigio della nostra città”.

La valorizzazione di piazza d’Armi è stata resa possibile da una intensa attività relativa all’acquisizione da parte del Comune di Nola dell’area di proprietà demaniale, all’interno della quale sono stati previsti anche degli interventi per liberare il luogo dalla presenza di strutture abusive. I finanziamenti già stanziati per realizzare l’opera sono stati ottenuti attraverso fondi PNRR pari a 5.500.000 euro, ma sono previsti altri  finanziamenti e risorse comunali per un importo  di € 9.500.000. Alla valorizzazione culturale si aggiunge l’obiettivo della creazione di un polmone verde e  di percorsi valorizzati da illuminazione architetturale che regalerà suggestioni visive e sicurezza.

Piazza d’Armi è stata al centro dell’agenda politica di tutte le amministrazioni cittadine. A seguito del D. Lgs. 65/2010 è nata la possibilità per Comuni di chiedere il trasferimento di beni di proprietà dello Stato. Grazie a questa norma, già dal 2011 è stata richiesta l’attivazione del Tavolo tecnico con gli Enti sovraordinati per  trasferire la  Piazza al Comune. Tutte le amministrazioni da allora hanno “attivato” il Tavolo per poi abbandonarlo, senza concludere la procedura. Il tavolo si è arenato negli anni (ne sono trascorsi 12 dalla prima richiesta) per due motivi fondamentali: necessità di risolvere problemi di varia natura, come quello degli abusi diffusi e degli usi impropri dell’area; necessità di dimostrare la capacità finanziaria del programma di valorizzazione, attuando la riqualificazione dell’intera area demaniale.

In tanti anni sono stati presentati tantissimi progetti di riqualificazione di piazza D’Armi. Il più recente progetto risale al  2020 e prevedeva la realizzazione di un grande parco verde attrezzato davanti alla Caserma Battisti (di proprietà demaniale e ancora presente nella zona senza un progetto di valorizzazione, ndr). Sulla base di questo progetto del 2020 fu richiesto il finanziamento del PNRR. A seguito dell’insediamento dell’amministrazione Buonauro, giá da settembre 2022  è emerso che il progetto finanziato fosse però non validabile e non sarebbe stato ritenuto ammissibile ai fini del trasferimento del bene. Da quel momento è cominciata  la corsa contro il tempo.

Al fine di avviare le necessarie procedure l’amministrazione Buonauro ha approvato un DIP (Documento di Indirizzi della Progettazione) nel novembre 2022, chiedendo la riattivazione del Tavolo tecnico per il trasferimento al Segretariato Regionale del MIC, alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’area Metropolitana di Napoli. Da quel momento si è lavorato in stretta collaborazione con tutti gli Enti sovraordinati grazie anche al supporto degli uffici competenti della Soprintendenza. E’ stato poi redatto il nuovo PFTE, conforme alle indicazioni degli Enti, rispettoso della normativa vigente, su cui a febbraio 2023 è stato acquisito il parere della Soprintendenza. Sono state stanziate ingenti somme di bilancio ulteriori per coprire la porzione di area non interessata dal finanziamento PNRR (circa 1,2 mln).

E’ stato poi  affrontato il tema degli abusi sulla piazza, presenti da oltre 60 anni, e sono state emanate  nell’ottobre 2022 le ordinanze di demolizione, che si sono concluse nel marzo del 2023. Il progetto di riqualificazione di Piazza d’Armi ha determinato varie conseguenze: lo spostamento del mercato settimanale; la rielaborazione del Piano del Traffico e del Piano dei Parcheggi.

Con l’ apertura del cantiere non mancheranno, tuttavia, i disagi legati all’intenso traffico cittadino dovuto alla presenza della stazione circumvesuviana, dalle scuole presenti nella zona e da tante attività insistenti sul territorio e si auspica nel completamento dei lavori nell’arco di due anni.

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