Serie D: calciatore della Turris squalificato per aver mostrato i genitali, arriva la smentita ed ora è mistero

di Andrea Nocerino

Il campo di calcio è da sempre scenario di battaglie agonistiche di spessore ed è sempre pronto a dare verdetti di ogni genere. Riesce a far rotolare la palla per 90 minuti ed oltre ed assieme ad essa emozioni, turbamenti, nervosismo, passione, dolori ,ogni match è pronto a regalare agli spettatori una sorpresa diversa .
In senso assoluto queste considerazioni valgono per ogni tipo di incontro, sia esso amichevole sia veda in palio punti, coppe, qualificazioni, retrocessione e via di seguito, ma nella fattispecie assumono colori o meglio tonalità diverse a seconda della categoria di appartenenza.
Mentre in serie A difficilmente vedremo gesti al di là di ogni logica, nelle categorie inferiori e più specificatamente nei campionati minori siamo abituati a vederne di tutti i tipi. E non ci riferiamo solamente al match in sè, ma bisogna focalizzarsi su quelli che sono gli atteggiamenti di contorno alla disputa agonistica, quelli che esulano dalla partita stessa e si vanno a posizionare su di un altro pianeta. C’è da dire che oggigiorno ignoranza è quasi diventato un vanto, e questo rientra nella normalità finchè si parla di esultanze variopinte o balletti degni di esibizioni teatrali e coreografie che fanno divertire tutti e fanno riempiere di like le pagine social che li esaltano, ma spesso la situazione può degenerare.
Episodio degno di nota che ha avuto risonanza notevole è quello andato in scena durante una partita di serie D Campana.
Recita infatti così il comunicato emesso dal giudice sportivo Avv. Aniello Merone  in seguito alla segnalazione dell’accaduto da parte del direttore di gara : Squalifica di cinque gare effettive per aver, “a gioco fermo, urinato in direzione della tribuna ospite, rivolgendo nell’occasione gesti osceni e triviali esibendo l’organo genitale”.  La partita in questione è quella che si è disputata a Torre Del Greco  tra la Turris e la Sarnese, terminata sul punteggio di 3 – 3.
Sembra infatti paradossale il motivo della squalifica ma a referto è risultato che il calciatore Giovanni Liberti (Turris) prima di entrare in campo abbia compiuto questo gesto a dir poco grottesco contro lo spicchio di stadio riservato alla tifoseria ospite. Visto che ci troviamo su un campo di calcio professionistico risulta difficilmente credibile una scena del genere. Si parla con incertezza comunque, perchè prontamente è arrivata la smentita con annessa accusa di querela da parte del presidente della squadra di Torre Del Greco, che difende la sua squadra. Secondo la versione della Turris infatti il gesto sarebbe stato male interpretato perché il giocatore prima di entrare in campo si è liberato solamente di liquidi in eccesso. La società ha quindi sottolineato la necessità di effettuare la diuresi da parte del suo tesserato .
Con questa ipotesi  gli atteggiamenti  grotteschi ed animaleschi rientrerebbero totalmente  e lascerebbero il posto ad una normale funzione corporale prima dell’entrata in campo.
Sul sito della società infatti subito sono apparese queste dichiarazioni: “L’AP Turris ASD, tramite il presidente Antonio Colantonio, contesta la decisione del giudice sportivo inerente le 5 giornate di squalifica a Liberti, annunciando immediato ricorso. Il nostro giocatore non ha assolutamente commesso i fatti contestati; semplicemente nella zona del riscaldamento c’è una fontana vicino ad un muro e il giocatore, pronto ad entrare in campo, stava bevendo e aggiustandosi la maglia che, da regolamento, va messa nei pantaloncini. La cosa grave è che a sostegno della squalifica c’è solo la testimonianza dell’assistente dell’arbitro posizionato dal lato opposto del terreno di gioco”.
Ora si aspetta  solo l’evolversi della vicenda che resta appesa a due interpretazioni totalmente opposte.

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