Si può chiedere il risarcimento in caso di adulterio? Ecco cosa dice la Legge

Carolina Cassese Carolina Cassese7 Maggio 20242 min

In quali circostanze si può giustificare una richiesta di risarcimento per adulterio? Quando è possibile chiedere una somma come risarcimento per le ripercussioni psicologiche generate dal tradimento? Di norma, il tradimento è causa di addebito. L’addebito è l’imputazione della responsabilità per la fine del matrimonio da parte del giudice nei confronti di colui che ha causato la rottura della relazione coniugale. I motivi di addebito attengono la violazione del dovere di: fedeltà; coabitazione; reciproca assistenza materiale e morale; collaborazione agli interessi della famiglia; rispetto reciproco.

L’addebito comporta l’impossibilità di chiedere l’assegno di mantenimento, qualora se ne avesse avuto diritto, la perdita dei diritti successori nel caso in cui l’ex coniuge dovesse decedere prima del divorzio. L’addebito non  genera l’obbligo di risarcire i danni al coniuge tradito.

Per ottenere il risarcimento da infedeltà coniugale, invece, è necessario che la coppia sia sposata e che il tradimento sia esclusiva causa della rottura del matrimonio, ovvero, non deve risultare che la coppia fosse già in crisi per ragioni differenti. Spetta al traditore provare che l’unione era già “ai ferri corti”, il che ricorre quando marito e moglie non hanno più rapporti sessuali, dormono in letti separati, litigano in continuazione, oppure quando uno dei due è violento o abbandona la casa o ha manifestato all’altro la volontà di lasciarlo.

Ultimo requisito per poter chiedere il risarcimento per tradimento è la prova del danno alla dignità personale oppure alla salute. Il danno alla dignità personale si verifica quando il tradimento viene consumato in ambienti pubblici, divenendo noto e che pertanto giustifica il diritto al risarcimento del danno morale. Anche il semplice comportamento equivoco, che generi sospetti di una relazione adulterina, indipendentemente dal fatto che questi siano fondati o meno, è causa sia di “addebito” per la separazione, sia di risarcimento del danno.

Carolina Cassese

Carolina Cassese

Laureata in giurisprudenza presso l ‘Università degli studi di Napoli Parthenope, dopo aver svolto pratica forense nella materia di diritto civile, decide di intraprendere la carriera dell’insegnamento di diritto ed economia politica presso l’istituto paritario Kolbe di Nola. Ha conseguito diversi master e specializzazioni per l‘ insegnamento ed attualmente collabora con l‘associazione Saviogroup, di cui è vicepresidente, realizzando articoli e servizi fotografici attinenti la festa dei gigli di Nola e non solo. Membro membro del Cda della Pro loco di Nola città d ‘arte con delega alla festa dei gigli. Fa parte del direttivo dell’associazione delle reti delle macchine a spalla. Membro del coro diocesano del Duomo di Nola. Ama il nuoto la pallavolo, la ginnastica artistica e la danza classica, che ha praticato in tenerà età. Da piccola ha studiato pianoforte ed è appassionata di musica classica, napoletana e dei gigli degli anni ‘70 e ‘80. In passato ha inciso alcune canzoni dei gigli, sposando il suo amore per il canto con la festa dei gigli di Nola. Ama trascorrere i weekend al cinema o prendendo parte ad escursioni nei posti più belli della Campania.

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