Importunate e rapinate donne a Capodanno a Colonia. Circa 90 le denunce

di Marco Sigillo

E’ stata una notte di follia quella del 31 Dicembre nella città tedesca di Colonia. Almeno 90 denunce sono arrivate alla polizia da parte di donne tedesche che si trovavano in strada per festeggiare la notte di San Silvestro. Rapine, aggressioni e almeno uno stupro per quanto si sappia finora, tutte concentrate nella piazza antistante la stazione centrale della cittadina dove, a detta delle vittime, si erano concentrati un migliaio di giovani uomini tra i 15 e i 35 anni, tutti di etnia araba o nordafricana e in evidente stato di ebrezza. Secondo le ricostruzioni e le testimonianze finora raccolte dalla polizia, gli uomini avrebbero palpato e molestato tutte le donne che transitavano nei pressi della stazione approfittando del loro numero e della situazione confusionaria tipica dell’ultima notte dell’anno. Un fatto insolito che sta suscitando diverse polemiche sociali e politiche; la polizia locale è stata aspramente criticata dalla stampa e dalle istituzioni nazionali, che hanno evidenziato un’inaccettabile mancanza di sicurezza in una zona cruciale della città, per di più in un periodo, come quello attuale, particolarmente a rischio per la minaccia terroristica nelle maggiori città europee. Tra l’altro Colonia non è stata l’unica città travolta da reati la notte di Capodanno, segnalazioni simili infatti sono state raccolte anche dalla polizia di Amburgo. Non è sfuggito alla polemica l’apparente origine degli aggressori; qualcuno ha subito colpevolizzato gli immigrati, accettati troppo “allegramente” dalla Merkel, a detta di qualcuno. Ma la polizia e Henriette Reker, da poco sindaco della città, ci hanno tenuto a specificare che per ora non ci sono prove tali da individuare i colpevoli come immigrati o richiedenti asilo. Ma in ogni caso sia il ministro degli interni che la cancelliera tedesca si sono detti pronti a gesti chiari ed esemplari contro chi non rispetta la legge e abusa dell’ospitalità tedesca. Dichiarazioni in risposta alle accuse mosse dal movimento xenofobo Pegida che, tramite il proprio account twitter, aveva subito accusato il governo di essere complice delle aggressioni, tramite la propria politica di accoglienza dei rifugiati.

di Marco Sigillo

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