Nola: biblioteca comunale fatiscente e studenti dimenticati, bagni guasti da un anno. [Guarda le foto]

di Nello Cassese

“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro” così Umberto Eco celebrava la forza e l’importanza della letteratura. Ma cosa si fa in Italia per promuovere la cultura? Quanti italiani conoscono la storia del nostro Paese? Quanti italiani possono dire di aver letto Nabokov o Pynchon? Di questi tempi, si sa, è un lusso per un Comune già poter disporre di una biblioteca comunale ed è un compito arduo tenerla accogliente o, addirittura, migliorarla. E’ il caso della biblioteca comunale di Nola “I.Caliendo”, strategicamente molto importante e vitale per parecchi comuni limitrofi. Se si cerca su internet, si potrà vedere come la biblioteca ospiti più di 17000 documenti cartacei e multimediali, con tanto di collegamenti con la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”. Nella realtà però di materiale multimediale ce n’è ben poco, vari scaffali sono vuoti, il patrimonio cartaceo è spesso poco aggiornato e l’edificio in sè, soprattutto gli esterni, risulta insufficientemente accogliente. Il problema principale è sicuramente quello dei bagni, guasti da un anno ed usati come deposito; alcuni abituè hanno in passato anche fatto presente il problema al Comune con due richieste ufficiali ma ad oggi tutti coloro che usufruiscono della biblioteca sono costretti ad usare i servizi dei bar del corso Tommaso Vitale. Altro disagio è provocato dal sistema di condizionamento; spesso fa troppo caldo d’estate e freddo d’inverno e, inoltre, pare che i condizionatori siano stati attivati solo alcuni giorni fa. Con questi presupposti è certamente impensabile poter sperare che ci sia una free wifi zone e infatti, per l’appunto, la rete internet è a dir poco labile. Se le condizioni degli interni dell’edificio possono essere “sopportabili”, quantomeno fatiscenti possono essere considerati gli esterni. Ruggine su ogni superficie ferrosa, materiale edile sul balconcino (usato come zona fumatori), crepe nelle pareti, buchi nei muri e, per non farsi mancare niente, piante secche e lasciate alla propria sorte.
Un anno di inattività dei bagni, ringhiere imbrunite dalla ruggine e piegate; che sia ora di voltare “pagina”?

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