Vaccinazioni e comunicazione: Nola diventa piazza di confronto per una sera grazie ai Giovani Medici ed al Rotaract

di Nello Cassese

Si è tenuto ieri, presso l’Hotel dei Gigli di Nola, il convegnoVaccinazione: tra medicina e diritto“. Al cospetto di circa 150 interessati, oltre a professionisti di settore e docenti universitari, i relatori del convegno hanno aperto un interessante focus sul tema scottante delle vaccinazioni, sulla loro valenza giuridica e sull’importanza che la comunicazione, in particolare l’informazione scientifica, ha su di essi. Un convegno che, vista l’eterogeneità di professionisti presenti, ha rappresentato più che una riunione, bensì una piazza di confronto ed incontro su un tema che ha bisogno della collaborazione di tutti per essere affrontato con i giusti strumenti.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione dei Giovani Medici della Città Metropolitana di Napoli e dal Rotaract Club Nola-Pomigliano, in collaborazione con altri 18 club Rotaract. Sono intervenuti : il dott. Mauro Fedele, presidente dell’Associazione dei Giovani Medici, l’avv. Francesca Vetrano, presidentessa del Rotaract Club Nola-Pomigliano, il prof. Gaetano Manfredi, magnifico rettore della Federico II e presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), l’avv. Francesco Iovino, consigliere della Città Metropolitana di Napoli, il dott. Valerio Carafa, responsabile campano Commissione Med-MDIO, il dott. Salvatore di Sauro, delegato Agifar Napoli, il dott. Vincenzo Iovinella, specialista in malattie infettive, il dott. Tommaso Montini, specialista in pediatria, il dott. Enrico Fedele, medico di famiglia, il prof. Maurizio Manno, ordinario di medicina del lavoro e direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro presso la Federico II, il dott. Umberto Ronga, ricercatore e professore associato di Diritto Costituzionale all’Università Federico II.

Durante il convegno ci sono stati vari momenti di informazione e discussione. Il dott. Iovinella ha tracciato un excursus sulla storia delle vaccinazioni, sottolineandone la bontà e l’utilità. Al dott. Enrico Fedele invece il compito di discutere del ruolo del medico di famiglia, prima figura che deve convincere il paziente dei benefici che il vaccino comporta. Durante la serata c’è stata inoltre l’occasione per presentare il libro del pediatra dott. Tommaso Montini, dal titolo “Vaccinamiamoli, ti vaccino perchè ti voglio bene“.

Ritorno nel Club di cui sono stato presidente 30 anni fa – ha dichiarato il rettore Gaetano Manfredi nelle battute di apertura del convegno – Mi rallegra che tanti giovani si impegnino e mi fa piacere soprattutto la scelta del tema, poichè non riguarda solo il dibattito italiano. L’uso della rete e l’accesso all’informazione scientifica può far venire meno l’intermediazione scientifica degli esperti. Alimentare paure è molto più facile che alimentare consapevolezze. Come gestire quindi l’informazione? Bisogna aumentare la cultura delle persone e questo è compito soprattutto dei giovani, i quali possono accedere all’informazione in maniera più critica. E’ in questa direzione che deve muoversi anche il Rotaract.

Seppur nata da poco, la nostra associazione è già presente in maniera radicata in tutto il territorio metropolitano e presenta frequenti attività volte alla prevenzione – ha affermato il dott. Mauro Fedele – Perchè abbiamo organizzato questo convegno? Ogni giorno, con la mole di informazioni superficiali e scorrette, ci troviamo di fronte ad una grande quantità di disinformazione medica e scientifica. Il nostro obiettivo è quindi quello di fornire informazioni chiare ed attendibili su un tema che oggi si trova al centro di un ciclone mediatico, dove realtà e verità sono spesso latenti. Per chiudere vorrei citare una frase del professor Burioni che mi ha particolarmente colpito: l’unico pericolo che i bambini corrono quando vengono vaccinati è nel tragitto in auto che percorrono da casa loro all’ambulatorio.

La sfida culturale che questo convegno vuole affrontare è difficile, anche per gli addetti ai lavori. E questo è vero per tanti aspetti, siano essi etici, biologici o culturali. Perchè siamo arrivati all’intransigenza dei pazienti verso le vaccinazioni? Anche la comunicazione ha avuto un ruolo in questo: ci sono fatti noti di frode, anche medica, che hanno alimentato queste intransigenze. Dove abbiamo sbagliato? Sicuramente siamo stati carenti in termini di presenza e di comunicazione, oltre che di autoreferenzialità” : questo il pensiero del prof. Maurizio Manno.

L’amico Mauro Fedele ha accettato la scommessa, in parte ritengo già vinta – ha affermato l’avv. Francesco Iovino – E’ solo l’inizio, c’è una necessità nei cuori e nella partecipazione della gente, come dare quindi un contributo? Ecco, devo sottolineare una cosa che anche stasera noto: la responsabilità. Per responsabilità intendo sia quella del singolo che quella delle autorità. Bisogna sposare l’idea che aldilà del ruolo della città metropolitana, che è esente da compiti sanitari, ci debba essere il bisogno di spingere verso una sintesi. Ora c’è bisogno di mettere insieme persone che hanno voglia di fare bene insieme, evitando il terrorismo mediatico. Bisogna sempre interrogarsi e mettere al servizio del prossimo il proprio sapere. Stasera il vostro messaggio è un messaggio di semplicità e straordinarietà, continuate così.”

Attualmente viviamo in una favola in cui le malattie infettive pare non esistano più – ha affermato il dott. Tommaso Montini la gente ha dimenticato le malattie infettive e ha perso la fiducia nella nostra figura, non siamo più amici per loro, non ci facciamo più carico delle loro paure. Prima della nascita degli antibiotici il dottore praticamente non serviva a nulla. Il dottore però prima era molto più vicino ai pazienti di quanto non lo sia adesso, prima loro morivano con noi medici al loro fianco, ora invece si trovano a lavorare con fredde cartelle mentre i pazienti muoiono da soli, in una stanza. Come cambiare quindi? Bisogna raccontare storie, esperienze che ci hanno colpito in prima persona, non freddi grafici. Noi medici possiamo e dobbiamo aiutare la gente a passare queste tempeste, perchè le tempeste esistono.

Ho da fare 3 spunti di riflessione – ha affermato il dott. Valerio CarafaIl primo riguarda il pellegrinaggio dell’Ordine di Malta verso Loreto. La sofferenza che provavano i malati l’ho fatta mia solo per 3 giorni, ma quelle persone invece la proveranno forse per tutta la vita. La medicina può servire per evitare gran parte di ciò, soprattutto con i lavori di prevenzione. Il secondo spunto riguarda i migranti. Quanti entrano nel nostro territorio senza i dovuti controlli sanitari? Il rischio di contagio purtroppo esiste. Il terzo spunto è molto vicino a noi e riguarda un progetto di prevenzione del Rotary International, grazie al quale dal 1979 sono stati abbattuti i casi di polio.

Sotto il 95% circa di livello di prevenzione c’è il rischio che gli agenti patogeni si diffondano, in Italia i livelli sono molto più bassi – ha affermato il dott. Salvatore Di Sauro Serve la collaborazione tra più soggetti. Le persone hanno un’ottima considerazione del farmacista, ecco perchè secondo me poteva essere una grande opportunità la possibilità di vaccinazione direttamente in farmacia.”

Un’occasione che mette insieme professionalità diverse e generazioni diverse. Sono contento di poter essere presente e di avere la possibilità di discutere il decreto Lorenzin, molto criticato e discusso soprattutto per quanto riguarda temi ideologici” : ha affermato il prof. Umberto Ronga che, nel finale di serata, ha illustrato una panoramica giuridica sul decreto Lorenzin e la vaccinazione.

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