Novità su Netflix: “Coco Avant Chanel” è da non perdere

Nunzia Pecorelli Nunzia Pecorelli22 Gennaio 20232 min

Recentemente apparso su Nteflix, ma già di lunga fama, è il film Coco Avant Chanel datato 2009 e diretto dalla regia di Anne Fontaine. La pellicola cinematografica dà vita ad un vero e proprio tracciato biografico e psicologico, analizzando attentamente tutti i passi che hanno portato ad una delle scalate femminili più importanti segnate dalla storia per quanto concerne il ritratto di Gabrielle Chanel, interpreta da Audrey Tautou che ha portato in scena una delle donne più influenti del XX secolo. La sua, così come viene evidenziato nel film, è una storia di coraggio, forza, ribellione, spunto ed esempio.

Quelli appena elencati sembrerebbero essere gli ingredienti essenziali per poter trattare di una tale personalità. Sin dalle scene iniziali emerge l’immagine di una bambina, orfana da parte di madre la quale è collocata in un orfanotrofio affiancata dalla sorella. Da sempre, però, avverte una mancanza: quella paterna. Per guadagnarsi da vivere intraprende il lavoro di umile sarta e, nel tempo libero, si trasforma in un’artista da cabaret che canta per un pubblico di ubriachi. È in questo determinato luogo che incontra il suo amante Etienne Balsam, un uomo ripugnante, interpretato da Benoît Poelvoorde. Quest’ultimo, come emerge all’interno di svariate sequenze sceniche, le offrirà un riparo in cui potrà vivere. In questo luogo incontrerà anche l’amore della sua vita, Boy Capel, così come testimoniano le molteplici scene intime tra i due. Gabrielle conoscerà attraverso quest’uomo il senso di amore viscerale che la farà sentire viva.

Amore che non potrà vivere fino in fondo e che la porterà a conoscere i meandri più profondi del dolore, in seguito alla morte prematura di quest’ultimo. Ma il suo ricordo non cesserà mai di esistere. Nella conclusione del film riecheggerà nuovamente il suo viso nella mente della stilista. Ma Coco, soprannome che le era stato affibbiato dal padre, in cuor suo, era consapevole di poter e dover dar sfogo al suo infinito talento per la moda, mediante il lavoro. Uno strumento che all’epoca di Chanel per le donne era ancora considerato un tabù. Probabilmente, una delle caratteristiche che permettono ancora oggi di ricordare questa icona è quella di riportare sugli schermi la sua ribellione nell’aver oltrepassato quelle che erano considerate le regole inviolabili della società del tempo, che riteneva opprimenti. Così è diventata immortale.

Classificandosi come prima donna ad essere entrata nel mondo maschile nell’ambito della moda, ha abbattuto i muri del sistema patriarcale e, soprattutto, ha mostrato di creare scenicamente davanti a se un varco di emancipazione, mediante il quale la donna, finalmente, si è potuta sentire tale

Nunzia Pecorelli

Nunzia Pecorelli

Nunzia Maria Pecorelli, classe 2001. Laureanda in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Salerno. Precedentemente collaboratrice di altre testate web. Specializzata in critica cinematografica. Amante della cultura, della letteratura con la passione per serie tv e film.

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