“Mi scusi, c’è Angela?”: in Italia la nuova frase in codice per le donne che sono in pericolo

Luisa Sbarra Luisa Sbarra16 Gennaio 20242 min

“Mi scusi, c’è Angela?”. Una frase in codice, insospettabile, per chiedere aiuto a Firenze e si spera presto anche in altre città italiane. Dopo il gesto internazionale del pollice piegato, con le altre quattro dita alzate, che si chiudono a pugno, è questo il nuovo metodo utilizzato dalle donne vittime di violenza per chiedere aiuto a commercianti ed esercenti.

L’idea è nata nel 2016, nel Regno Unito, con la frase “Ask for Angela”, ma è stata poi replicata negli Stati Uniti con la richiesta di “Angel shot” per chiedere aiuto ai baristi e anche in Italia con alcune leggere modifiche. È già diventata virale grazie al social TikTok, dove i video legati a questo trend sono davvero tanti.

L’iniziativa è stata “importata” in Italia da Sara Berni, di ritorno da un viaggio a Londra, proprietaria del Fitzpartick Irish pub, che ha dichiarato: “In Inghilterra è molto diffuso come progetto e i colleghi ci hanno detto che è molto utile. Per questo abbiamo deciso di portarlo anche a Firenze in collaborazione con l’associazione appena costituita ‘No Vio’ che si occupa di persone vittime di vari reati”. All’esterno e all’interno dei 45 locali fiorentini che hanno già aderito, sono stati esposti i manifesti e le indicazioni con le informazioni utili per tutte le clienti. I commercianti e il personale di ogni attività aderente sono stati formati dalla Polizia di Stato, per recepire i segnali della persone in difficoltà ed offrire attività di supporto, come: chiamare un taxi, un amico o un parente o, in caso di pericolo, le forze dell’ordine.

Inoltre, l’iniziativa è stata sostenuta anche da Confesercenti Firenze, con l’obiettivo di contrastare la violenza di genere e le situazioni di pericolo. “Ognuno di noi può fare qualcosa e noi vogliamo dare il nostro contributo con questa campagna di sensibilizzazione. L’obiettivo è quello di estendere questa campagna di prevenzione a tutte le attività commerciali della città” ha sottolineato il presidente Santino Cannamela. Si spera, ora, che si crei una potente rete di aiuti e che tutto ciò venga emulato presto anche in altre città italiane.

Luisa Sbarra

Luisa Sbarra

Studentessa di Giurisprudenza alla Federico II di Napoli con la passione per la scrittura da sempre.

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