Si può arrestare l’amministratore di condominio? Ecco cosa dice la Legge

di Carolina Cassese

L’amministratore condominiale può essere arrestato? Partiamo col dire che l’arresto di una persona è subordinato a due circostanze: la flagranza di reato, che consiste nell’essere colti nell’atto di commettere un delitto, ovvero subito dopo, quando se ne conservano ancora su di sé le tracce; la commissione di un reato particolarmente grave o, comunque, ritenuto dalla legge meritevole dell’arresto immediato del suo autore. Una volta eseguito, l’arresto deve essere convalidato dal giudice, il quale è chiamato a verificarne la legittimità.

L’amministratore condominiale non è immune all’arresto, ovviamente quando ne ricorrono i presupposti. L’amministratore può essere arrestato come ogni altro cittadino sorpreso a commettere uno dei reati. Ad esempio, può essere arrestato per appropriazione indebita, allorquando si impossessa illegittimamente delle somme presenti sul conto corrente, fa confusione nella gestione del denaro oppure rifiuta la restituzione della documentazione condominiale. L’amministratore potrebbe essere arrestato anche per violazione di domicilio, per essere entrato nell’abitazione di un condomino senza permesso, col pretesto di dover effettuare un controllo. Ancora, l’amministratore può essere arrestato per truffa, quando, abusando della sua qualità, si sia fatto dare del denaro che non gli spettava approfittando dell’ingenuità dei condòmini.

Quali sono le conseguenze dell’arresto dell’amministratore? Chi provvede a gestire il condominio? L’arresto in flagranza non costituisce un fatto impeditivo all’esercizio del mandato ricevuto dal condominio, né una sua causa di estinzione. Di conseguenza, l’amministratore arrestato, una volta restituito alla libertà, può senza dubbio continuare a svolgere le proprie funzioni. Maggiori problemi sorgono nell’ipotesi in cui, convalidato l’arresto in flagranza, il giudice abbia comminato all’amministratore un’ulteriore misura restrittiva, come ad esempio i domiciliari.

Un’eventualità del genere può giustificare la revoca del mandato con sostituzione dell’amministratore. Se invece l’amministratore che, seppure agli arresti, sia riuscito ad organizzare la gestione del condominio mediante collaboratori e/o strumenti telematici, non necessariamente dovrà essere revocato.

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