Il ricatto sessuale può comportare reato in Italia: cosa significa?

Carolina Cassese Carolina Cassese3 Aprile 20242 min

La condotta di chi minaccia una persona di diffondere del materiale privato per ottenere da questa “favori” sessuali può comportare diversi illeciti penali quali, ad esempio, lo stalking, la violenza sessuale, la minaccia o il revenge porn. Una recente sentenza del Tribunale di Potenza, n. 468 del 24 maggio 2023, stabilisce i casi in cui il ricatto sessuale è reato. Chiedere un rapporto sessuale a una persona contro la volontà, integra il reato di violenza sessuale.

Il dissenso della vittima può essere desunto da una molteplicità di fattori. Se una persona chiede insistentemente un rapporto sessuale a un’altra, con minacce di vario genere, ivi compresa la diffusione di materiale hard, può essere incriminato per il reato di stalking. È  necessario che la condotta del reo sia ripetuta nel tempo e che crei uno stato di grave timore o di ansia nella vittima. Nell’ipotesi in cui sia la vittima stessa a volere l’atto sessuale, chiedendo in cambio la cancellazione delle foto erotiche, si configura non più lo stalking né la violenza sessuale, ma il reato di minaccia.

Nel caso esaminato dal Tribunale di Potenza con sentenza n. 468/2023, la vittima aveva dichiarato di essersi sottoposta a rapporti sessuali per timore della divulgazione di immagini compromettenti; il suo consenso, pertanto, era stato viziato da pressione psicologica. Il fenomeno del revenge porn è stato affrontato grazie all’articolo 612-ter nel Codice penale. Questa norma sanziona chiunque diffonda, ceda, pubblichi o distribuisca, senza il consenso della persona coinvolta, immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, acquisiti o prodotti in un contesto di intimità.

Un esempio di revenge porn può essere quello di un ex partner che, a seguito della fine di una relazione, decide di pubblicare online delle foto o video intimi ricevuti durante il rapporto sentimentale. La legge prevede per i trasgressori una pena detentiva da 1 a 6 anni e una multa da 5.000 a 15.000 euro. La gravità della sanzione sottolinea l’intenzione del legislatore di contrastare con fermezza questo tipo di violazioni, riconoscendone l’alto potenziale lesivo. Al di là delle sanzioni penali, la legge garantisce una tutela alle vittime di revenge porn, consentendo loro di ottenere la rimozione dei contenuti lesivi da internet e, in alcuni casi, il risarcimento del danno subito.

Carolina Cassese

Carolina Cassese

Laureata in giurisprudenza presso l ‘Università degli studi di Napoli Parthenope, dopo aver svolto pratica forense nella materia di diritto civile, decide di intraprendere la carriera dell’insegnamento di diritto ed economia politica presso l’istituto paritario Kolbe di Nola. Ha conseguito diversi master e specializzazioni per l‘ insegnamento ed attualmente collabora con l‘associazione Saviogroup, di cui è vicepresidente, realizzando articoli e servizi fotografici attinenti la festa dei gigli di Nola e non solo. Membro membro del Cda della Pro loco di Nola città d ‘arte con delega alla festa dei gigli. Fa parte del direttivo dell’associazione delle reti delle macchine a spalla. Membro del coro diocesano del Duomo di Nola. Ama il nuoto la pallavolo, la ginnastica artistica e la danza classica, che ha praticato in tenerà età. Da piccola ha studiato pianoforte ed è appassionata di musica classica, napoletana e dei gigli degli anni ‘70 e ‘80. In passato ha inciso alcune canzoni dei gigli, sposando il suo amore per il canto con la festa dei gigli di Nola. Ama trascorrere i weekend al cinema o prendendo parte ad escursioni nei posti più belli della Campania.

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