“Scusa papà ma tifo Napoli”: il nuovo libro di Gaetano Quagliariello

Redazione Zerottouno News Redazione Zerottouno News27 Luglio 20233 min

“Scusa papà ma tifo Napoli”: a Marigliano la presentazione del libro di Gaetano Quagliariello che nelle pagine del suo ultimo volume, edito dalla casa editrice Rubbettino , ha presentato ai lettori il suo profilo di tifoso spogliandosi delle vesti professionali che negli anni lo hanno visto autorevole docente universitario dei più prestigiosi atenei, ministro, parlamentare e giornalista.

Il presidente della fondazione “Magna Carta” ha svelato i passaggi più intriganti e divertenti del suo libro, stuzzicato dalle sollecitazioni del giornalista Antonio Corbo che per il quotidiano “La Repubblica” firma, tra l’altro, la rubrica “Il Graffio”, di Enrico Fedele che, prima da calciatore e poi da dirigente e procuratore sportivo, rappresenta uno dei maggiori conoscitori della storia del Napoli calcio, della moderatrice Mara Esposito e del responsabile nazionale per le politiche per il Sud del partito di Calenda, Paolo Russo, che ha promosso l’incontro. Ed è stato proprio quest’ultimo a mettere in evidenza il “lessico invidiabile” del lavoro di Quagliariello che tra un aneddoto e l’altro “è riuscito a far rivivere a chi il Napoli lo segue da sempre momenti indelebili nei ricordi di ogni tifoso e soprattutto a ripercorrere tappe significative nella storia di una squadra che sono alla base anche dell’ultimo, travolgente successo del terzo scudetto”.

Ed è proprio sulle prospettive future della compagine sportiva che si è concentrato Enrico Fedele secondo il quale “Se resta Osimhen il Napoli è destinato a vincere ancora il campionato: è un trascinatore, prende tutta la squadra sulle proprie spalle”.

Sulla rivelazione di un rapporto tanto esclusivo quanto intimo com’è quello tra padre e figlio si è soffermato poi Antonio Corbo. “Un libro – ha detto il giornalista a proposito del volume firmato da Quagliariello – che risveglia momenti teneri del passato di tutti noi, che descrive la storia di un rapporto tra padre e figlio che proprio nel calcio trova il confronto più dialettico”.

“Quella del Napoli – ha poi voluto evidenziare Gaetano Guagliariello raccontando in primis i motivi che lo hanno portato a raccontarsi in veste di tifoso – è un pezzo della storia sociale della città, scriverne significa proiettarsi anche nella sua dimensione politica e culturale”.

“E’ un libro – ha proseguito l’autore riferendosi, tra l’altro, anche al caso Salerno – che ho scritto di notte, spinto dalla volontà di divertirmi e non di suscitare polemiche. Un libro che mi ha fatto capire cosa rappresenti il Napoli e Napoli per me. Ho avuto un’esistenza che non mi ha consentito di vivere nella città partenopea o a Nola: ho trascorso momenti della mia vita a Bari, Roma, l’Aquila, Forlì, Bologna, perfino Parigi ma mai nella città in cui sono nato”.

Tifoso azzurro nonostante un padre juventino, a Quagliariello sono brillati gli occhi quando ha raccontato dell’incontro con Diego Armando Maradona, il quale dopo averlo trascurato per parlare con un’altra persona sentì la necessità di avvicinarsi “mentre facevo la fila al buffet” perchè aveva capito di averlo mortificato. “Scusami”, disse il pibe de oro, “sono stato scortese con te”. Un’affermazione che secondo l’autore di “Scusa papà ma tifo Napoli”, “racchiude il senso della vita e anche della morte di Maradona: la sua generosità”

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