L’appello della Controtempo Theatre: “Anche il teatro ha bisogno di rivivere”

Annachiara De Fazio Annachiara De Fazio9 Novembre 20203 min

Il teatro, innegabilmente, oggi sta vivendo un periodo difficile. Eppure, proprio il teatro è la forma artistica che ha bisogno più di ogni altra di essere rappresentata e vissuta dal vivo. È il mezzo di comunicazione più diretto e incisivo, capace di trasmettere situazioni, emozioni, sogni, verità che permetterebbero a tutti di conoscere, crescere ed elevarsi.

Lo sanno bene i fondatori della compagnia teatrale Controtempo Theatre (Lilith Petillo, Venanzio Amoroso e Danilo Franti). Per loro il teatro ed il cinema rappresenterebbero per tutti una via d’uscita, una finestra sul mare in grado di accendere i nostri occhi, svuotare la testa e riempire l’anima: “C’è bisogno, in questo mondo sempre più povero di arte, di educare i giovani a contrastare la povertà educativa e arginare l’impoverimento culturale del nostro paese. Bisogna costruire una società libera, ricca e aperta, abolendo le disuguaglianze sociali, economiche e soprattutto conoscitive“.

Purtroppo il periodo del Covid ha colpito molti settori tra cui quello dello spettacolo e ha fatto rimandare numerosi progetti e creazioni. Ma è stato soprattutto il Dpcm del 24 novembre che ha spento le speranze di questi giovani artisti che da settembre erano riusciti con entusiasmo a ripartire alla grande con tante novità e nuove misure adeguate al contenimento dell’epidemia. Gli attori del Controtempo Theatre con molta dedizione erano infatti ripartiti con lo spettacolo “Notre Dame” svoltosi nel meraviglioso Castello Lancellotti di Lauro.

Controtempo” è un nome evocativo che questa giovane compagnia teatrale ha scelto di darsi, i cui componenti sono tutti professionisti accomunati dalla stessa passione per il teatro che hanno scelto come loro condizione sociale di vita. Questi artisti vanno appunto “controtempo”, contro il consumismo delle esigenze, sempre proiettati a far vivere il teatro in ogni interstizio dei luoghi. La compagnia, fondata nel 2016 a Roma da Lilith Petillo, Venanzio Amoroso e Danilo Franti, ha prodotto diversi spettacoli itineranti come Otello, La Famiglia Addams, Cyrano de Bergerac, Amleto; spettacoli da palco come Sogno di una notte di mezza estate, Cyrano de Bergerac (diverso da quello itinerante), Don Chisciotte (in versione da palco e itinerante), Quasar (spettacolo inedito), e “Notre Dame”, spettacolo con la formula “360gradi” con pubblico al centro seduto su sgabelli che gli permettono di ruotare ed assistere alle scene che si svolgono intorno.

Oggi, però, una dura realtà li tiene lontano dal loro mondo e dai loro spettatori. Vivono una separazione forte, come un medico lontano dall’ospedale e dai suoi pazienti, come un insegnante lontano dalla scuola e dai suoi alunni. Come chiunque a cui venga strappato il suo lavoro e la sua passione: con malinconia e voglia di tornare più forti di prima. Bisogna, tuttavia, pensare anche a tutti coloro che vivono alle spalle della Compagnia, collaboratori, registi, grafici, tecnici e sarti e bisognerebbe creare dei protocolli che possano essere rispettati da tutti seguendo le esigenze dei vari settori e garantendo agli spettatori la massima sicurezza. Insomma, bisogna ripartire in qualche modo perché la cultura è alla base della vita, è il futuro.

Annachiara De Fazio

Annachiara De Fazio

Classe 1996, irpina, laureata in Lettere nel settembre 2018 all’università degli Studi di Salerno e nel 2020 in Filologia Moderna. Ama viaggiare e leggere.

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