Entro l’inizio del 2021 potrebbe essere messo già in commercio il primo vaccino anti-Coronavirus, ovvero quello studiato dall’Università di Oxford in collaborazione con l‘Irbm di Pomezia. L’annuncio è arrivato da Piero Di Lorenzo, presidente dell’azienda italiana coinvolta nello sviluppo del vaccino, citato dal quotidiano Libero: “Entro la fine dell’anno in corso arriveranno milioni di dosi, la copertura entro pochi mesi sarà nel complesso buona, anche se penso che i governi prima organizzeranno la vaccinazione delle categorie più a rischio. La sperimentazione dovrebbe terminare a settembre, poi bisognerà aspettare l’ok delle agenzie regolatorie, ma sono certo che taglieranno tutti i tempi burocratici e daranno l’autorizzazione nel tempo strettamente necessario per analizzare con la giusta severità i risultati scientifici. Una volta che il ChAdOx1 sarà stato validato, partirà la prima distribuzione delle dosi“.
“AstraZeneca, l’azienda globale biofarmaceutica svedese-britannica, si sta organizzando per produrre in tutto il mondo due miliardi di dosi di vaccino entro giugno 2021 – ha continuato il presidente Di Lorenzo – Questo vuol dire che è in grado di immunizzare mezzo mondo in meno di dodici mesi e, sono certo, saprà organizzare una distribuzione equa e solidale. L’Italia, tramite il ministro Speranza, ha già sottoscritto un accordo per l’approvvigionamento con altri Stati fino a 400 milioni di dosi di vaccino anti-Covid da destinare a tutta la popolazione europea e il nostro Paese avrà una corsia preferenziale nella distribuzione dei vaccini. Se la situazione lo richiederà, abbiamo assicurato al presidente di AstraZeneca e al ministro Speranza che siamo a disposizione e siamo in grado di produrre fino a 30 milioni di dosi l’anno. Il vaccino verrà commercializzato al prezzo del costo industriale, quindi a 2 o 3 euro. Vi assicuro – ha concluso – che non verrà aggiunto un solo euro per la proprietà intellettuale e il ritorno quindi sarà tutto d’immagine“.