Sicuramente i Bassi rappresentano urbanisticamente e igienicamente, uno e dei tanti volti della sofferenza della Napoli più povera e indifesa socialmente. Aldilà dei significati teatrali , folkloristici che il Basso, ha assunto nell’oleografia irriverente di questa città, questo tipo di abitazioni, sono il fallimento di una politica edilizia che risale a tempi remoti. Ma che nulla sembrano aver insegnato.
Però come il vivere a Napoli ci insegna, la vita è una tragicommedia. Perciò ci piace riportare un aneddoto che riguarda la biografia di Pino Daniele.
La madre del cantautore prima che il figlio divenisse celebre e ricco abitava in un basso, fiera di abitarci, perché lì aveva vissuto la sua vita , fatta di bei e brutti ricordi. Fatta di solidarietà, umanità della gente del posto. Valori che sicuramente in un palazzo di via dei Mille non avrebbe trovato.
Perciò quando Pino Daniele con i suoi primi soldi guadagnati con la sua musica, stava per comprargli una casa in una zona chic di Napoli, la madre gli rispose: “ Se vuoi farmi contenta, comprami il basso dove sono vissuta e dove voglio morire”.