Coronavirus: cosa rischia il datore di lavoro quando si contagia un dipendente?

Carolina Cassese Carolina Cassese6 Giugno 20204 min

L’emergenza da Covid-19 ha colpito pesantemente l’economia italiana, imponendo agli imprenditori di osservare regole ben precise al fine di poter riprendere l’ attività lavorativa. Il rispetto di determinate regole e protocolli costituisce un elemento necessario per permettere ai datori di lavoro di evitare di incorrere in responsabilità penali. Vediamo di capirne di più.

Vì è da precisare innanzitutto che, qualora dovesse essere appurato un caso di Covid-19 in azienda, il datore di lavoro può essere querelato per i reati di  lesioni personali colpose (art. 590 c.p.) e, nei casi di estrema gravità, per omicidio colposo (art. 589 c.p.). Si tratta di delitti punibili a querela della persona offesa. I giudici saranno chiamati a  valutare se sussista o meno  l‘elemento della colpa nelle condotte di prevenzione tenute dall’imprenditore. Ricordiamo che la colpa, ai sensi dell’art 43 comma uno del codice penale, può essere “generica” se viene causata da imprudenza, imperizia oppure “specifica” se provocata dall’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini. Per tale  motivo è importante che il datore di lavoro ottemperi ai suoi obblighi di tutela, di salvaguardia della salute e della sicurezza dei suoi dipendenti, rispettando le norme del codice civile, in particolar modo l’art. 2087 c.c. e  le disposizioni normative contenute nel Testo Unico per la Sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008).

Il Testo Unico per la Sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008) stabilisce che il datore di lavoro ha il compito di  garantire la sicurezza in azienda e per tale motivo è assoggettato ad obblighi esclusivi o delegabili. In particolar modo, ha l’obbligo esclusivo di:

  • individuare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.);
  • precostituire la valutazione dei rischi realizzando il Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.);
  • far rispettare, con possibilità di delegare ad altri soggetti tali compiti, le disposizioni previste dagli artt. 18-55 del D.Lgs. 81/2008 (per esempio, la nomina del medico competente per la sorveglianza sanitaria del personale di lavoro, ecc.)

Per quanto concerne le condotte verificatesi prima del 3 marzo 2020, le norme cautelari che il datore di lavoro dovrà provare  di aver ottemperato sono solo quelle disciplinate  dal D.Lgs. 81/2008. A partire dal 3 marzo, invece, a seguito dell’emanazione della Circolare n. 3190 del Ministero della Salute, i datori di lavoro dovranno rispettare e attuare le prescrizioni igieniche di base per prevenire il contagio da coronavirus. Oltre alle prescrizioni igieniche contenute nella circolare n.3190 del Ministero della Salute, bisogna tener conto  delle disposizioni insite nel Protocollo stipulato dal Governo nazionale e da Confindustria in data 14/03/2020 che prevedono, nel caso fosse necessario, la diminuzione dell’attività lavorativa in azienda esortando i lavoratori a fare uso della modalità smart working o a beneficiare degli ammortizzatori sociali e, in ogni caso, predisporre  la sanificazione periodica dei locali aziendali e l’adozione di misure volte a proteggere i lavoratori.

Il datore di lavoro, per adeguarsi a queste ultime disposizioni e protocolli in materia di lavoro, dovrà aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi in modo tale da essere tutelato da probabili ed eventuali vertenze penali da covid-19. La responsabilità penale del datore di lavoro da covid-19 non si esaurisce con la mancanza di rispetto delle normative in materia di sicurezza sul lavoro. Difatti, il nostro ordinamento disciplina  la responsabilità dell’ azienda per i reati commessi dai soggetti che lo rappresentano ed è disciplinata dal D.Lgs. 231/2001. Secondo il D.Lgs. 231/2001 l’illecito deve essere commesso dal rappresentante legale, ovvero da un soggetto che possiede i poteri di amministrazione o di gestione dell’azienda, in vantaggio o nell’interesse della stessa. Costituiscono illecito amministrativo anche  quei reati  che cagionano lesioni colpose o omicidi colposi derivanti dall’inosservanza delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e di contagio da covid-19.

L’azienda, per evitare di incorrere in gravi sanzioni interdittive, è obbligata ad adottare un modello organizzativo e gestionale al fine di dimostrare in giudizio: di aver attuato, prima della commissione del reato, i modelli di organizzazione e gestione necessari a prevenire i delitti della specie di quello verificatosi; di aver assicurato la vigilanza sul funzionamento e l’osservanza dei modelli da parte di un organismo autonomo dell’ente adibito a tali funzioni. Dunque, riassumendo, il datore di lavoro per difendersi da un’eventuale querela per un contagio da coronavirus in azienda, è tenuto a rispettare  le regole sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, predisporre e aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 81/2008 e approvare un modello organizzativo e gestionale necessario ad evitare la responsabilità dell’ente  in virtù del D.Lgs. 231/2001.

Carolina Cassese

Carolina Cassese

Laureata in giurisprudenza presso l ‘Università degli studi di Napoli Parthenope, dopo aver svolto pratica forense nella materia di diritto civile, decide di intraprendere la carriera dell’insegnamento di diritto ed economia politica presso l’istituto paritario Kolbe di Nola. Ha conseguito diversi master e specializzazioni per l‘ insegnamento ed attualmente collabora con l‘associazione Saviogroup, di cui è vicepresidente, realizzando articoli e servizi fotografici attinenti la festa dei gigli di Nola e non solo. Membro membro del Cda della Pro loco di Nola città d ‘arte con delega alla festa dei gigli. Fa parte del direttivo dell’associazione delle reti delle macchine a spalla. Membro del coro diocesano del Duomo di Nola. Ama il nuoto la pallavolo, la ginnastica artistica e la danza classica, che ha praticato in tenerà età. Da piccola ha studiato pianoforte ed è appassionata di musica classica, napoletana e dei gigli degli anni ‘70 e ‘80. In passato ha inciso alcune canzoni dei gigli, sposando il suo amore per il canto con la festa dei gigli di Nola. Ama trascorrere i weekend al cinema o prendendo parte ad escursioni nei posti più belli della Campania.

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