Anche Putin parla alla sua nazione sul conflitto ucraino ma lo definisce “operazione speciale”. Un attacco, secondo il presidente russo, volto a liberare la Crimea dal Neonazismo ed evitare un genocidio nel Donbass: “Anche la popolazione del Donbass ha manifestato dissenso e sono subito iniziate operazioni punitive contro i cittadini della regione, sono stati bombardati costantemente, sono stati vittime di attacchi aerei. Questo è quello che noi chiamiamo genocidio“.
Il discorso si è tenuto davanti a 95mila persone nello stadio di Mosca e in diretta TV (interrotta poi per un guasto per 15 minuti almeno, ndr). Tra riferimenti biblici, Putin ha puntato forte sulla Crimea: “Qui abbiamo sbarrato la strada ai Nazisti, abbiamo liberato la regione dal degrado. Abbiamo fatto risorgere questi territori e sappiamo esattamente cosa fare e come adesso, a spese di chi e attueremo tutti i nostri piani. I soldati russi stanno combattendo spalla a spalla e, se ci sarà bisogno, si proteggeranno a vicenda su campo battaglia dai proiettili come fratelli”.
“L’Occidente con le sanzioni vuole dividere la società russa e distruggerci – ha concluso – Ma il popolo russo sarà sempre capace di distinguere i veri patrioti dai bastardi e dai traditori, e sputare fuori questi ultimi come moscerini finiti per sbaglio in gola“.