I pacchi alimentari a chi non ne aveva bisogno, a chi invece era in difficoltà venivano negati o era previsto un pacco ridimensionato. E’ quello che è stato scoperto dalle forze dell’ordine al termine di un’indagine nel Comune di San Germano Vercellese, in Piemonte. A finire in manette sono stati il sindaco Michela Rosetta e il consigliere Giorgio Carando. 51 anni, al secondo mandato, vicina alla Lega, Rosetta avrebbe saputo e manovrato il processo di diffusione delle derrate alimentari acquistate grazie ai fondi Covid 19 e riservati ai bisognosi.
Dalle intercettazioni ambientali, oltre che dai riscontri documentali, emergono diverse anomalie: venivano acquistati beni non esattamente di prima necessità, come mazzancolle e capesante surgelate, e venivano utilizzati criteri non omogenei nella gestione degli aiuti. Essi stessi, intercettati, ammettono di scegliere deliberatamente a chi fornire i pacchi con derrate prelibate e a chi invece dei pacchi “per sfigati”. Ad alcuni le derrate non venivano proprio consegnate. E’ il caso di una famiglia di una cittadina extracomunitaria che, per motivi religiosi, aveva richiesto che non le fossero consegnati alcuni tipi di alimenti. A questa richiesta aveva fatto seguito una reazione sdegnata della sindaca che aveva predisposto la mancata erogazione di ulteriori aiuti e la distruzione dagli atti del protocollo della richiesta recapitata in Comune dalla donna.
Per quanto riguarda il consigliere Carando, invece, vengono contestati diversi episodi anomali. Il consigliere, che aveva accesso al magazzino dove erano custodite le derrate, si è impossessato di rilevanti quantità di prodotti acquistati dal Comune, usandoli poi a vantaggio proprio o dei propri familiari. Tra le contestazioni c’è anche quella di irregolarità sull’approvvigionamento di 2.000 mascherine protettive, acquistate dal Comune presso una ditta campana che risulta legata, per motivi professionali, allo stesso Carando, nonostante l’esistenza di un altro più economico preventivo fornito da un’altra azienda. Le indagini sono state avviate grazie alla segnalazione di una dipendente comunale che era stata esclusa dalla gestione delle derrate alimentari.
