Distrazione Icardi, il Salisburgo vale più della Juve: il Napoli è ad un bivio

Fabio Tarantino Fabio Tarantino28 Febbraio 20192 min

Il Salisburgo vale più della Juve, l’Europa League più del campionato, Dabbur più di Cristiano Ronaldo. Il Napoli ha un solo obiettivo, il resto è doveroso impegno perché la Coppa Italia non c’è più e il campionato c’è ancora, eccome, ma tredici punti sono tanti, troppi, e il tempo stringe, la clessidra corre, la sabbia diminuisce e i rimpianti sono già in soffitta. Ecco perché la partita di domenica sarà importante ma non fondamentale. Non lo credono i tifosi, che torneranno a riempire il San Paolo come avevano fatto, quest’anno, solo in occasione della sfida al Paris Saint-Germain di Cavani. Previsto il tutto esaurito, o quasi, per un confronto storico con la rivale di sempre. Una partita oltre la classifica, eppure ciò che la Serie A ha raccontato – in venticinque partite – conta e varrà anche in vista delle scelte da fare pensando a giovedì prossimo, all’andata degli ottavi di Europa League, alla vera gara da non fallire per alimentare la propria speranza europea.

VERSO LA JUVE – Il Napoli vorrà vincere per i propri tifosi, perché la Juve resta la Juve, perché c’è il 3-1 dell’andata da riscattare, un solco da ridurre e un secondo posto da blindare. Per il primo siamo fuori tempo massimo, servirebbe un miracolo e probabilmente neppure basterebbe. La Juventus ha la testa al ritorno con l’Atletico Madrid, potrebbe tutelare la potenza di CR7, lascerà a riposo Douglas Costa e cercherà di non sprecare troppe energie dopo averne dilapidate diverse prima del ko al Wanda Metropolitano. Non c’è l’attesa del 22 aprile, è un conto alla rovescia leggero, spensierato, rilassante. C’è carica, in città, ed esisterà sempre un motivo valido per battere la Juve, ma i temi della “partita” sono meno convincenti rispetto al passato.

L’EUROPA LEAGUE – Oltre il campionato c’è un destino, ed è quello del Napoli, che può esser dirottato ovunque. L’Europa League è il vero obiettivo stagionale, un trofeo da vincere – trent’anni dopo la Coppa Uefa – per dare un senso alternativo alla prima stagione al Napoli di Carlo Ancelotti. Non c’è spazio per ogni altra voce, sussurro, spiffero che la finestra del mercato, semi-aperta tutto l’anno, lascia passare. Icardi è una suggestione, ce ne saranno tante da qui a giugno, proprio mentre si decideranno le sorti di una squadra che presto saluterà diversi senatori e per questo meriterebbe un trofeo per esser ricordata in eterno. Oltre gli elogi che fuggono assieme al tempo.

Fabio Tarantino

Fabio Tarantino

Giornalista e speaker, voce di Radio Punto Zero

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