“Harry Potter e l’Ordine della Fenice”: tormento e resistenza nell’emozionante quinto capitolo della saga

Vittorio Paolino Pasciari Vittorio Paolino Pasciari10 Aprile 202212 min

Harry Potter e l’Ordine della Fenice (Harry Potter and the Order of the Phoenix) è un film di genere fantasy-azione-drammatico del 2017 diretto da David Yates per la sceneggiatura di Michael Goldenberg. Sequel di Harry Potter e il Calice di Fuoco è il quinto capitolo della saga cinematografica Harry Potter (2001-2011) prodotta e distribuita da Warner Bros Pictures, trasposizione dell’omonima saga di libri creata dalla scrittrice britannica J. K. Rowling.

Confermata è la maggior parte del cast dei primi quattro film (le recensioni qui) con elementi nuovi: i giovani Daniel Radcliffe (Harry Potter),  Rupert Grint (Ron Weasley), Emma Watson (Hermione Granger), Tom Felton (Draco Malfoy), Matthew Lewis (Neville Paciok), James e Oliver Phelps (Fred e George Weasley),  Bonnie Wright (Ginny Weasley),  Josh Herdman (Gregory Goyle), Jamie Waylett (Vincent Tiger), Devon Murray (Seamus Finnegan), Alfred Enoch (Dean Thomas), Chris Rankin (Percy Weasley), Shefali Chowdhurry (Calí Patil), Afshan Azad (Padma Patil), Katie Leung (Cho Chang), William Melling (Nigel Wolpert), Evanna Lynch (Luna Lovegood), Natalia Tena (Ninfadora Tonks) e Harry Melling (Dudley Dursley) sono affiancati dagli attori affermati Michael Gambon (Albus Silente),  Maggie Smith (Minerva McGranitt), Alan Rickman (Severus Piton), Ralph Fiennes (Lord Voldemort),  Gary Oldman (Sirius Black), Imelda Staunton (Dolores Umbridge), Helena Bonham Carter (Bellatrix Lestrange), George Harris (Kingsley Shacklebolt), Robbie Coltrane (Rubeus Hagrid),  Julie Walters  (Molly Weasley), Mark Williams (Arthur Weasley),  Brendan Gleeson (Alastor Moody),  David Bradley (Remus Lupin), Robert Hardy (Cornelius Caramell), David Bradley (Argus Gazza), Emma Thompson (Sibilla Cooman), Jason Isaacs (Lucius Malfoy), Warwick Davis (Filius Vitious) Richard Griffiths (Vernon Dursley) e Fiona Shaw (Petunia Dursley).

Con un incasso globale di circa 940 milioni di dollari, il 78% di recensioni professionali positive sul sito Rotten Tomatoes ed un punteggio medio di 71/100 su Metacritic il film è risultato campione di incassi con il plauso della critica, il terzo film della saga con il maggior incasso – superiore al capitolo precedente e preceduto da quello conclusivo (Harry Potter e i Doni della morte – Parte 2) – ed il 2o fra i film più visti del 2007. Fra i vari riconoscimenti sono da annoverare due nomination (miglior scenografia – migliori effetti speciali) al Premio BAFTA 2008 e 9 nomination (miglior film fantasy, miglior regia, miglior attrice non protagonista, miglior attore emergente, miglior sceneggiatura, migliori costumi, miglior trucco, miglior colonna sonora, migliori effetti speciali) ai Saturn Award dello stesso anno.

TRAMA Inghilterra. Una terribile minaccia incombe sul mondo dei maghi e dei babbani/umani: Lord Voldemort, il potentissimo e perfido Mago Oscuro creduto morto da quindici anni è tornato in vita ed in pieno possesso dei suoi poteri. L’Oscuro Signore sta riunendo intorno a sé seguaci vecchi e nuovi, ossessionato da due obiettivi: estendere il suo dominio sul mondo intero e compiere la sua vendetta su colui che un tempo lo ha quasi annientato, il giovane mago Harry Potter. Ma il Ministero della Magia, guidato da Cornelius Caramell, non sembra per nulla intenzionato ad ammettere il reale pericolo. In preda al terrore che va a caccia di complotto Caramell cerca in tutti i modi di nascondere la realtà arrivando a screditare, attraverso la figura della sadica professoressa Dolores Umbridge, chi cerca di rivelare una verità troppo spaventosa e scomoda: Harry Potter e Albus Silente, preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. In un clima di tensione e di crescenti ingiustizie volte ad insabbiare la terrificante verità spetta ancora una volta al coraggioso Potter – già tormentato da incubi ricorrenti e rivelatori, dai primi turbamenti amorosi della pubertà dei 15 anni, e dal sentirsi un alienato agli occhi di tutti – organizzare ad Hogwarts la resistenza alle forze oscure e ad un Ministero corrotto dalla paura. In vista di nuove e terribili prove fisiche e psicologiche il quindicenne maghetto potrà contare sul sostegno degli amici veri Ron ed Hermione, di nuovi e improbabili amici fra i compagni di scuola che non gli volteranno le spalle e si uniranno a lui nell’Esercito di Silente, e degli alleati dell’Ordine della Fenice, società segreta fondata da Albus Silente per combattere Voldermort e i suoi seguaci. LA RIBELLIONE HA INIZIO!

ANALISI Descrizione di un contesto sempre più cupo e introspezione che evidenzia i tormenti interiori del protagonista sono i punti di forza di un’azione che, sorretta da una regia capace di sfruttare la suggestione della scenografia e le interpretazioni impeccabili, scorre veloce senza sminuire intrigo ed emozioni. Lo spettatore viene subito introdotto nella drammatica svolta che caratterizza l’ingresso nella piena pubertà dei 15 anni. I primi turbamenti amorosi appena accennati un anno prima adesso acquisiscono nuovo spazio concedendo quel tocco di romanticismo che, unito alle spettacolari ed esilaranti imprese di sabotaggio in stile confraternita, alleggerisce il dramma che si accompagna alla crescita in un contesto opprimente e alienante. Il secondo tema principale che la nuova regia vuole affrontare è essenzialmente lo scontro fra realtà da accettare e finzione da scardinare, fra uno Stato impaurito che insabbia il problema ed una gioventù oppressa fino alla tortura che alla fine, e giustamente, si ribella alla miopia di una pseudo-istruzione ridotta a prigione per mente e cuore. La resistenza dei pochi che non si lasciano piegare dalle convenzioni di fronte al pericolo incombente si riflette nell’animo del protagonista che, dopo un’iniziale chiusura in sé stesso in reazione ad un senso di alienazione, riscopre il valore dell’amicizia che, dopo la tragica ed eroica perdita dell’ultimo legame diretto con la famiglia mai conosciuta, risulta la risorsa più potente in vista dell’imminente scontro finale con le forze oscure che serpeggiano dentro e fuori la società.

Il Signore Oscuro lo segnerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto… e l’uno dovrà morire per mano dell’altro, perché nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive.

MAGIA E CRESCITA   Il romanzo Harry Potter and the Order of the Phoenix scritto dalla britannica J.K. Rowling e pubblicato nel 2003 è il quinto capitolo della saga high fantasy Harry Potter ambientata in un contesto immaginario dove mondo magico e realtà convivono alla fine degli anni ’90 del XX secolo. La prima edizione italiana del romanzo risale al 2004 per l’editore Salani ed il romanzo è stato tradotto in 77 lingue, fra cui latino e greco antico. Con un totale di 5 milioni di copie vendute nelle prime 24 ore dalla pubblicazione resta una delle più popolari opere letterarie del XXI secolo.

Dopo il traumatico ingresso nella pubertà, culminato con il definitivo ritorno dell’antagonista principale nel capitolo quarto, con il quinto si arriva ad un nuovo punto cruciale nella tormentata vicenda del maghetto di Hogwarts. La traduzione di Beatrice Masini, in collaborazione con Valentina Daniele, offre una lettura scorrevole che evidenzia senza sminuirle la tortuosità e la complessità dei contenuti di quello che – non a caso forse – è il capitolo più lungo dell’intera saga (850 pp. nell’edizione italiana). Descrizione ed introspezione sono i punti di forza in cui si snoda la narrazione. Il contesto sempre più cupo insiste su due piani che scorrono paralleli, uno esterno e uno interiore. Vediamo da un lato uno Stato logorato dalla paura che si regge sulle fragili fondamenta di una sicurezza di facciata, preferisce nascondere la testa davanti al pericolo incombente e procede ad insabbiare la gravità della situazione per distrarre l’opinione pubblica con una fantomatica caccia al complotto. In una rappresentazione che – mai come adesso – riflette la realtà (politica e sociale) fuori dalle pagine, quell’organo che dovrebbe preparare ad affrontare le difficoltà della crescita, la scuola, viene strumentalizzato per sedare gli animi e imprigionare mente e cuore (la sadica professoressa che fa da cane da guardia all’indegno ministro). Dall’altro lato l’attenzione è rivolta ai tormenti emotivi che subentrano nella piena adolescenza dell’ormai quindicenne protagonista. La prima infatuazione amorosa che dal romantico inizio si conclude con un umiliante fallimento (il film si concentra sulla prima parte) si accompagna alla difficile responsabilità di essere l’unico in grado di reagire ai soprusi a scuola e addestrare i compagni alla resistenza contro il redivivo nemico. Le spettacolari azioni di sabotaggio in stile confraternita studentesca offrono quel tocco di divertimento ed emozione che stempera il dramma e rinforzano i legami di amicizia. L’eroica e tragica perdita dell’ultimo legame diretto con una famiglia mai conosciuta ed una nuova sconvolgente rivelazione nel finale sono per il mago adolescente l’n-esima prova da affrontare sulla via della crescita che fra gioie brevi e dolori profondi forgia il carattere in vista dello scontro finale ormai imminente ma con la certezza di non essere più solo.

CAPITOLO 5 Con il quinto capitolo si assiste ad un doppio cambio dietro le quinte: di regia, con il britannico David Yates che subentra a Mike Newell, e di sceneggiatura con Michael Goldenberg che sostituisce Steve Kloves. Il cambio risulta radicale perché Yates dirigerà anche i capitoli conclusivi successivi della saga cinematografica. Il regista britannico manifesta il desiderio di stare dietro alla cinepresa fin dall’infanzia e dalla prima adolescenza. Dopo aver visto Lo Squalo – re dei blockbuster estivi che segna l’esordio ad Hollywood di Steven Spielberg – e dopo che la madre gli regala una videocamera per i suoi 14 anni, Yates inizia a realizzare piccoli filmati con il fratello Andrew nei parchi locali. Diplomatosi in diritto, letteratura inglese e sociologia al St Helens College si iscrive all’Università dell’Essex e frequenta la National Film and Television School di Beaconsfield. Dopo aver lavorato a lungo nel piccolo schermo per la BBC, la prima prova di rilievo gli è offerta – appunto – nel 2007 per la regia di Harry Potter e l’Ordine della Fenice. Il successo del quinto capitolo della saga cinematografica convince la Warner a proporre il regista anche per i capitoli successivi (2009, 2010, 2011). Finito il successo con la saga di Harry Potter, Yates viene preso in considerazione per un’altra saga fantasy, Lo Hobbit, dopo l’abbandono di Guillermo del Toro, ma la regia alla fine va a Peter Jackson. Dopo aver diretto il pilot della serie tv Tyrant nel 2014, seguono 5 anni di lontananza dal grande schermo, fino al ritorno per dirigere The Legend of Tarzan. Il ritorno di Yates nell’universo di Hogwarts è del 2016 quando dirige Animali fantastici e dove trovarli, primo capitolo di una saga (5 film previsti, la recensione del secondo capitolo qui) prequel/spin-off di Harry Potter e nello stesso anno il regista conferma che dirigerà i capitoli successivi di questa nuova saga.

“… il mondo non è diviso in persone buone e Mangiamorte, tutti abbiamo sia luce che oscurità dentro di noi. Ciò che conta è da che parte scegliamo di agire. È questo quello che siamo.”

Anche il meno acuto dei lettori del maghetto di Hogwarts non può non rilevare delle grosse discrepanze – tagli ed adattamenti – fra pagine e celluloide. Come già accennato, il quinto capitolo della saga è indubbiamente il più lungo quantitativamente ed il più complesso per tematiche. Il libro è sempre superiore al film e raramente le trasposizioni – per ragioni tecniche ed economiche – riproducono con fedeltà assoluta la fonte di ispirazione ottenendo risultati eccellenti (Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli, recensione qui). Se a David Yates si può rimproverare di aver sorvolato e trattato solo in parte alcuni elementi chiave della crescita del mago adolescente – es. i primi turbamenti amorosi si fermano al primo bacio – tuttavia il suo operato risulta più che soddisfacente nell’aver affrontato, con più azione ma in maniera non meno intrigante e suggestiva, le altre tematiche fondamentali – l’alienazione del giovane mago che dice la verità, lo scontro e la ribellione ad un sistema reso miope dalla paura, la preparazione della resistenza alla minaccia incombente che rinforza i legami di amicizia – riuscendo ad offrire un prodotto che emoziona, diverte e commuove in vista di nuove prove che anticipano lo scontro finale nei capitoli conclusivi di una saga magica in tutti i sensi.

CUPO, EMOZIONANTE, INTRIGANTE.

CONTINUA…

Vittorio Paolino Pasciari

Vittorio Paolino Pasciari

Classe '86, nolano DOC. Laureato in Lettere Classiche, appassionato di cinema, letteratura e teatro.

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