Cosa bisogna fare quando si investe un animale?

Carolina Cassese Carolina Cassese31 Gennaio 20213 min

Gli animali sono spesso vittime di incidenti automobilistici. Può accadere, mentre passeggiamo lungo le strade della nostra città, di incrociare lo sguardo sofferente di un gatto appena investito da un’auto. In quel momento ci sentiamo smarriti perchè non sappiamo cosa fare. Come bisogna comportarsi quando ci si trova davanti un gatto investito? A chi bisogna chiamare? Esiste un servizio di soccorso urgente per gli animali investiti? Com’è possibile che un gatto possa essere investito da un’auto senza accorgersi del suo arrivo? Anche un gatto può perdersi e trovarsi spaesato in una zona o in una strada che non conosce. Può capitare che il felino non calcoli perfettamente la velocità con cui deve attraversare la strada oltre alla possibilità, di notte, di rimanere abbagliato dalle luci della macchina che poi, involontariamente, lo investe.

Il Codice della strada obbliga a chiunque causi un incidente a danno di un animale di fermarsi e prestare soccorso. L’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno. Dunque, chi investe un gatto, ad esempio, è obbligato a fermarsi. Il conducente che non osserva quest’obbligo è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 422 a 1.694 euro.

Anche la persona che viaggia con lui è severamente punita. Infatti, le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso. Chiunque non ottempera a questo obbligo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 85 a 338 euro. Ebbene, dopo aver capito  diavere investito un gatto non è sufficiente chiamare i soccorsi e proseguire la marcia: occorre fermarsi e soccorrere il gatto. La Corte di Cassazione, anzi, ha aggiunto altri vincoli.

La Suprema Corte infatti ritiene che in alcuni casi possa scattare il reato di maltrattamento di animali. Ciò accade quando l’automobilista, oltre a non soccorrere l’animale che ha investito, impedisce ad altre persone di prestare al gatto le cure necessarie per salvargli la vita.

Ma a chi bisogna chiamare per salvare l’animale? Secondo la prescrizioni della Lega Antivivisezione, occorre rivolgersi al Servizio veterinario dell’Asl competente per territorio. Ad oggi, non è stato ancora istituito un fondo dello Stato destinato al soccorso degli animali incidentati, nonostante sia stato sollecitato dal ministero della Salute. Pertanto, nell’attesa che venga istituito il Fondo, il soccorritore è tenuto a pagare le spese di recupero, trasporto e assistenza veterinaria del gatto investito. Tutte queste importanti accortezze sono rimesse alla coscienza civica del cittadino, il quale è consapevole che, telefonando al veterinario dell’Asl, sarà tenuto ad accollarsi le spese mediche del gatto. Nel caso in cui però per evitare di pagare si disinteressa dell’accaduto, sarà sanzionato come disposto dal Codice della strada.

Carolina Cassese

Carolina Cassese

Laureata in giurisprudenza presso l ‘Università degli studi di Napoli Parthenope, dopo aver svolto pratica forense nella materia di diritto civile, decide di intraprendere la carriera dell’insegnamento di diritto ed economia politica presso l’istituto paritario Kolbe di Nola. Ha conseguito diversi master e specializzazioni per l‘ insegnamento ed attualmente collabora con l‘associazione Saviogroup, di cui è vicepresidente, realizzando articoli e servizi fotografici attinenti la festa dei gigli di Nola e non solo. Membro membro del Cda della Pro loco di Nola città d ‘arte con delega alla festa dei gigli. Fa parte del direttivo dell’associazione delle reti delle macchine a spalla. Membro del coro diocesano del Duomo di Nola. Ama il nuoto la pallavolo, la ginnastica artistica e la danza classica, che ha praticato in tenerà età. Da piccola ha studiato pianoforte ed è appassionata di musica classica, napoletana e dei gigli degli anni ‘70 e ‘80. In passato ha inciso alcune canzoni dei gigli, sposando il suo amore per il canto con la festa dei gigli di Nola. Ama trascorrere i weekend al cinema o prendendo parte ad escursioni nei posti più belli della Campania.

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