Il mondo piange Luis Sepulveda. Lo scrittore cileno si è spento in un ospedale spagnolo dopo una breve ma intensa lotta contro il coronavirus. Se ne va a 70 anni, stroncato dal Covid-19, nel momento in cui era ancora un’icona della letteratura mondiale.
Cileno di nascita, naturalizzato francese e capace di parlare anche inglese, francese ed italiano. Sepulveda aveva nel dna la lotta politica. Il nonno era un anarchico spagnolo fuggito dalla condanna a morte, lui invece è nato durante la fuga dei genitori da una denuncia di stampo politico. Il suo impegno politico lo ha portato a diversi arresti ed all’esilio. Ha fatto parte della guardia personale di Salvador Allende ed era presente nel palazzo presidenziale durante il colpo di stato di Pinochet, fu torturato e imprigionato per 7 mesi in una minuscola cella. La Svezia gli offrì asilo politico ma lui girovagò nell’America Latina alla ricerca dei suoi compagni, molti dei quali uccisi dai dittatori. Nella sua vita ha anche fatto parte delle milizie rivoluzionarie di Bolivar in Nicaragua e dell’equipaggio di Greenpeace. Il successo mondiale è arrivato nel 1989 con Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, è noto soprattutto per Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Nella sua vita è stato anche sceneggiatore, poeta, giornalista e regista.