Cos’è la Polizia Morale e perchè non esiste in Italia?

Carolina Cassese Carolina Cassese23 Ottobre 20232 min
Iranian police officers stop a car during a crackdown to enforce the Islamic dress code in the north of Tehran, 22 April 2007. Iran has issued more than a thousand warnings and arrested dozens in a new drive aimed at forcing women whose dress is deemed inappropriate to adhere to Islamic dress rules, officials said today. The nationwide drive -- an annual pre-summer crackdown given greater prominence this year -- is aimed primarily at women whose coats are seen as too tight, trousers excessively short or hejabs (headscarves) overly loose

Esistono Stati in cui le forze dell’ordine agiscono anche per motivi molto diversi che, in Italia, non legittimerebbero alcun tipo di intervento. È in questo contesto che si pone l’interrogativo su cosa sia la polizia morale. Non tutti sanno che, anche in Italia, in passato c’è stato qualcosa di simile. Ci riferiamo alla cosiddetta “buon costume”. La polizia morale (o polizia della moralità) è un corpo speciale delle forze dell’ordine che ha il compito di far rispettare il codice d’abbigliamento imposto ai cittadini. La più nota è sicuramente la polizia morale iraniana che, seppur abolita, sanziona ancora le violazioni della sciaria (Sharia), la legge che, nella religione islamica, impone le regole di vita e di comportamento dettate da Dio per la condotta morale, religiosa e giuridica dei suoi fedeli. Va precisato però che in linea di massima la polizia della moralità può occuparsi di tutto ciò che concerne il buon costume, ovvero l’insieme dei principi della morale vigenti in un determinato momento storico.La polizia morale è una sorta di “polizia religiosa” tipica delle dittature.

In queste realtà, la polizia morale rappresenta un reparto speciale delle forze dell’ordine, autorizzato ad utilizzare anche la forza pur di reprimere le violazioni di tipo morale. La polizia morale può quindi arrestare le persone sorprese in flagranza di reato e solitamente dipende da una “questura morale”, la quale è alle dipendenze del governo.

La polizia morale, fortunatamente, non esiste in Italia né in altri Paesi democratici. In passato, tuttavia, è esistito un reparto della polizia di Stato italiana che si occupava della difesa della pubblica morale. Il Codice penale, infatti, prevede al suo interno una sezione dedicata esclusivamente ai delitti contro la moralità pubblica e il buon costume,  ovvero, quelle condotte che non sono offensive del pudore e della pubblica decenza, con riferimento non solo alla sfera sessuale ma a tutto ciò che possa generare disgusto o repulsione in chi osserva.

Di questi reati è sopravvissuto solo quello di atti osceni e di pubblicazioni e spettacoli osceni: col tempo, la legge ha ritenuto opportuni punire le condotte indecenti solamente con una sanzione amministrativa. In buona sostanza, attualmente  la  squadra buon costume si occupa di contrastare lo sfruttamento della prostituzione ad opera della malavita italiana e straniere. Niente a che vedere con la polizia morale iraniana, dunque. Infatti, la polizia morale, in uno Stato democratico come l’Italia, sarebbe completamente illegale. L’Italia è un Paese laico, distinto dall’autorità religiosa. Non a caso, secondo la Costituzione, tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume. In Italia, quindi, non è possibile imporre una religione né un codice d’abbigliamento, fermo restando il limite alla decenza pubblica.

Carolina Cassese

Carolina Cassese

Laureata in giurisprudenza presso l ‘Università degli studi di Napoli Parthenope, dopo aver svolto pratica forense nella materia di diritto civile, decide di intraprendere la carriera dell’insegnamento di diritto ed economia politica presso l’istituto paritario Kolbe di Nola. Ha conseguito diversi master e specializzazioni per l‘ insegnamento ed attualmente collabora con l‘associazione Saviogroup, di cui è vicepresidente, realizzando articoli e servizi fotografici attinenti la festa dei gigli di Nola e non solo. Membro membro del Cda della Pro loco di Nola città d ‘arte con delega alla festa dei gigli. Fa parte del direttivo dell’associazione delle reti delle macchine a spalla. Membro del coro diocesano del Duomo di Nola. Ama il nuoto la pallavolo, la ginnastica artistica e la danza classica, che ha praticato in tenerà età. Da piccola ha studiato pianoforte ed è appassionata di musica classica, napoletana e dei gigli degli anni ‘70 e ‘80. In passato ha inciso alcune canzoni dei gigli, sposando il suo amore per il canto con la festa dei gigli di Nola. Ama trascorrere i weekend al cinema o prendendo parte ad escursioni nei posti più belli della Campania.

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