Napoli, proteste contro il servizio della RAI sui vaccini: “Intollerabile”

Redazione Zerottouno News Redazione Zerottouno News15 Gennaio 20213 min

Ritengo doveroso che la Rai faccia chiarezza sul gravissimo episodio accaduto presso la Mostra d’Oltremare di Napoli dove un giornalista professionista laziale, che lavorava a un servizio per una delle trasmissioni di Rai 1, si è infiltrato nelle file riservate a medici e infermieri per le vaccinazioni, fingendosi operatore sanitario. Un comportamento che configura diverse violazioni delle norme deontologiche e che non fa onore all’intera categoria”. Lo ha detto Domenico Falco, presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Campania. “In particolare, condivido la scelta del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, di inviare una segnalazione su quanto è accaduto all’OdG del Lazio – continua Falco – Poi, esprimo solidarietà ai dirigenti e a ai lavoratori dell’Asl Napoli 1 che stanno gettando il cuore oltre l’ostacolo nell’attività vaccinale. Prova ne sia che la nostra regione è prima in Italia per numero di somministrazioni. In un periodo particolarmente critico come quello che stiamo vivendo a causa della crisi pandemica, il ruolo dell’informazione riveste una funzione straordinariamente delicata nel fornire notizie utili e veritiere ai cittadini. Non è tollerabile – conclude – che si approfitti dell’emergenza per fare scandalo e per cercare scoop a tutti i costi. Specie se si lavora per la tv di pubblico servizio”.

Domenico Falco

Nel corso della mattinata di giovedì 14 gennaio 2021 un giornalista RAI e due tecnici, tutti in servizio per un programma di intrattenimento, hanno tentato di superare i controlli posti in essere alla Mostra d’Oltremare di Napoli fingendosi operatori sanitari aventi diritto al vaccino, ritirando il numero di ingresso e mettendosi in filaracconta l’ASL Napoli 1 CentroAl controllo sono stati smascherati e respinti. È lecito presumere che l’obiettivo di questa incursione con telecamere nascoste fosse quello di cogliere in fallo il sistema di sicurezza messo in piedi dall’ASL Napoli 1 Centro e gettare ancora una volta fango sul lavoro messo in campo per garantire la salute dei cittadini. Un comportamento che questa direzione generale stigmatizza con forza – sottolinea l’ASL – anche perché quest’incursione nulla ha a che vedere con il diritto di cronaca e d’informazione che dovrebbe animare ogni giornalista, tanto più se appartenente al servizio pubblico. Sin dal primo giorno di apertura del Vaccine Covid Center, l’ASL Napoli 1 Centro ha tenuto la massima trasparenza, consentendo a giornalisti, troupe televisive e fotoreporter di entrare e girare liberamente negli spazi della Mostra dedicati ai Vaccini. Tentativi come questo vengono posti in essere a scapito della sicurezza degli operatori sanitari impegnati in prima linea, visto che impegnano preziose risorse che dovrebbero invece essere impiegate solo ed esclusivamente per garantire la massima rapidità delle operazioni vaccinali. Questa direzione generale auspica che episodi simili non abbiano a ripetersi nelle settimane e nei mesi a venire, che l’Ordine dei Giornalisti intervenga per valutare l’accaduto ed eventualmente sanzionare tale comportamento, e che la stessa Commissione di Vigilanza RAI approfondisca quanto accaduto e valuti opportuni provvedimenti – conclude la nota – Esiste infatti un limite oltre il quale non bisognerebbe mai spingersi, tanto più se queste azioni vengono poste in essere solo per riempire un palinsesto di intrattenimento. La lotta al Covid non è un gioco né un reality, bisognerebbe avere rispetto per medici, farmacisti, infermieri, operatori socio sanitari, amministrativi, tecnici che da mesi ormai rischiano la vita in questa battaglia ed anche se stremati continuano ad essere al lavoro per garantire salute“.

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