L’assenza di attività sportiva in pandemia e gli effetti negativi sulla qualità di vita

Redazione Zerottouno News Redazione Zerottouno News25 Aprile 20212 min

Da uno studio pubblicato su sportesalute.eu effettuato a Marzo 2021 su un campione di 8470 organizzazioni sportive italiane, 1 organizzazione su 10 dichiara di aver cessato la propria attività e di rinunciare all’idea di riaprire. A causa delle restrizioni per fronteggiare lo stato di pandemia, la percentuale di organizzazioni sportive attive è calata dall’86% (settembre-ottobre 2020) al 30 % (Marzo 2021). Questo dato è sconfortante non solo per l’economia del nostro Paese, ma soprattutto perché sta ad indicare una riduzione significativa della pratica dell’attività sportiva. Come specificato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), lo sport è essenziale per il benessere fisico e psicologico dell’individuo.

Fare sport, infatti, significa avere uno strumento per: prevenire l’obesità, il diabete e le malattie cardiache; migliorare il sistema immunitario. Dal punto di vista psicologico invece, lo sport è considerato un potente fattore protettivo contro lo stress e un valoroso aiutante del cervello umano che permette di migliorare la produttività, l’apprendimento, la memoria, la gestione delle emozioni e il senso di autoefficacia personale e, non da meno, l’autostima.

Di fondamentale importanza è il supporto che lo sport fornisce allo sviluppo psicomotorio e all’acquisizione di abilità sociali e di condivisione nei bambini che, attualmente, stanno vivendo un periodo di confusione, solitudine e disequilibrio, evidente dalla quotidiana pratica clinica di psicologi e psicoterapeuti. Seppur già con tanta fatica essi tentino di scacciare via ansie e paure, naturalmente legate al processo di sviluppo dell’essere umano, per i più piccoli in fase di crescita il mondo è diventato ben peggiore dei pericolosi “mostri” sotto al letto o nell’armadio. Infatti, ad oggi, manca anche la possibilità, per questi piccoli esploratori e guerrieri, di scaricare le tensioni fonti di stress, di migliorare il proprio umore o di sperimentare e superare in maniera sana i propri limiti, facendo sport.

Non meno importante è la mancanza di possibilità di socializzazione, soprattutto negli sport di squadra, e di acquisizione di abilità essenziali che sono tutt’altro che scontate, come il rispetto delle regole, degli orari, dell’abbigliamento sportivo e della disciplina in generale. Si può affermare quindi che lo sport è importante per il benessere e il miglioramento della qualità di vita, fin dall’età infantile e la prolungata assenza di attività sportiva sta portando allo stabilirsi di abitudini di vita inadeguate che avranno un impatto negativo su corpo e psiche, soprattutto a lungo termine.

 

A cura della Dott.ssa Beracci Alessia -Psicologa – Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale in Formazione iscritta all’Ordine degli Psicologi Regione Campania da Gennaio 2018. Attualmente lavora in uno studio privato sito in Nola (Na) e collabora con il dipartimento di psicologia dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” come ricercatrice in Scienze della Mente. Svolge inoltre attività di tirocinio formativo e volontariato presso comunità residenziali per il disagio psichico.

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