Ennesima tragedia sul lavoro in Italia. Nei pressi di Bologna, a Bargi, vicino al lago di Suviana, un’esplosione ha devastato la centrale idroelettrica Enel, provocando un incendio e un’inondazione. Nei primi giorni di soccorso si contano già morti e feriti. Almeno 4 sarebbero gli operai morti. Nei soccorsi sono coinvolti Vigili del fuoco, sommozzatori e squadre Usar utilizzati per recuperare i corpi, con esperti utilizzati già nel caso della Costa Concordia. Diversi anche i dispersi, almeno 3. Le ricerche, tuttavia, risultano difficili a causa del fumo e dell’acqua e i soccorritori stanno lavorando praticamente al buio tra fanghi, oli e macerie sott’acqua. A scatenare il disastro, secondo la ricostruzione di TgCom, sarebbe stata l’esplosione di una turbina durante dei lavori di manutenzione. L’ultimo cadavere, in ordine di tempo, è stato trovato nella mattinata dell’11 aprile. Secondo i soccorritori si tratterebbe di uno scenario ai limiti del praticabile, un vero e proprio disastro con pareti spesse un metro e 80 letteralmente sfondate “come fossero di cartongesso”. All’indomani della tragedia è scoppiato di nuovo il dibattito sulla sicurezza sui luoghi di lavoro in Italia tra sindacati, Governo e società civile. I numeri italiani non sono rassicuranti e pongono il Paese alle ultime posizioni in Europa in termini di sicurezza.
AGGIORNAMENTO
I morti sono 7, nella giornata del 12 aprile è stata ritrovato anche l’ultimo operaio disperso.