“Trent’anni di dialisi e due trapianti, ma oggi dico Viva la Vita”: la bella storia di Felice Peluso

Nello Cassese Nello Cassese20 Febbraio 20194 min

30 anni di dialisi, decine di anni tra visite mediche e trapianti. Decine di anni vissuti nel segno della speranza, senza mai perdere di vista le gioie che la vita può riservare. È la storia di Felice Peluso, cittadino di Cimitile che deve tanto al sistema di donazione organi del nostro sistema sanitario.

A 22 anni, nel pieno della giovinezza e della spensieratezza, avviene un evento che gli sconvolge la vita: Felice chiude il bar che gestisce con l’amico d’infanzia e va a giocare a calcetto; durante la partita però si sente strano, debole, decide quindi di tornare a casa. Passati i giorni, le sue condizioni non migliorano. Anzi, la sua vita da quel giorno cambia: passa dalle partite di calcetto e gli appuntamenti ad un solo appuntamento fisso, quello con la dialisi. Un giorno però il suo nefrologo lo avverte che c’era la possibilità di mettersi in lista d’attesa per un probabile trapianto da cadavere. Seppur impaurito, Felice Peluso trova una speranza e la sfrutta. La sua vita cambia di nuovo: dopo due trapianti di rene rinasce, ora ha una famiglia ed un lavoro. La vita l’ha messo alla prova ma lui ha superato l’esame, grazie all’aiuto della medicina ma soprattutto grazie a quegli angeli custodi ed alle loro famiglie che hanno deciso di donare gli organi.

“A 22 anni ti senti il padrone del mondo, nulla e nessuno ti fa paura, hai una fiducia immensa in te stesso e pensi con ottimismo al tuo futuro, ma non hai messo in conto le sorprese belle o brutte che la vita ti ha riservato – racconta Felice Peluso   Pensavo che per riprendere di nuovo la mia vita un’altra persona avrebbe dovuto perderla. Da allora però ho avuto la fortuna di rinascere due volte, perché per ben due volte, in momenti diversi, un angelo e la sua splendida famiglia sono andati oltre il loro dolore e hanno avuto la forza di donare, donarsi e pensare a chi stava soffrendo”.

“Mentre loro ci lasciavano, io mi riprendevo di nuovo la mia vita, riuscendo a realizzare tutto quello che desideravo – continua Felice Peluso – Se io oggi posso testimoniare con la mia presenza qui, è perché qualcuno ha detto SI ALLA DONAZIONE DEGLI ORGANI e quel qualcuno ha detto sì perché qualcun altro lo ha informato che dopo la sua vita terrena poteva far vivere altre persone grazie alla donazione dei suoi organi”. 

Un pensiero fisso nella sua mente, in molti non comprendono la potenza del sistema di donazione organi e quello che può fare. In tal senso l’Aido (Associazione Italiana Donatori di Organi, Tessuti e Cellule), di cui Felice Peluso fa parte, è un riferimento importante, soprattutto per quanto riguarda la sensibilizzazione.

Da anni, infatti, l’Aido cerca quotidianamente di sensibilizzare quante più persone possibile verso la cultura del dono, parlando, spiegando, cercando di far capire l’importanza della donazione degli organi. In Italia, infatti, non è molto diffusa questa opzione perché alla base non c’è un pensiero culturale sano e saldo. Basti pensare che in lista di attesa per un trapianto ci sono circa 9.000 persone e che oggi si fanno circa 2.000/2.500 trapianti. Si può comprendere quindi come le liste diventino lunghissime e tante vite si possano interrompere. Cambiare però si può: oggi infatti si può diventare donatori esprimendo il proprio consenso presso gli appositi sportelli delle ASL di appartenenza, oppure firmando l’atto olografo dell’Associazione AIDO (presso la sede più vicina), oppure con una dichiarazione in carta libera completa di tutti i dati personali, datata e firmata e infine da qualche anno anche presso i Comuni che hanno aderito al progetto “Una scelta in comune al momento del rinnovo della carta d’identità.

Felice Peluso è portatore di una bella storia, una storia di sacrificio e sofferenza ma che, come tutte quelle che hanno come protagonista la speranza, continua con un sorriso e le soddisfazioni che la vita può dare. Dopo 30 anni e due trapianti Felice Peluso può ancora dire: “grazie a chi ha voluto andare oltre la morte, ora posso gridare VIVA LA VITA!”.

Nello Cassese

Nello Cassese

Classe 1994, laureato in Scienze della Comunicazione con in Laurea Magistrale "Corporate Communication and Media" all’Università degli Studi di Salerno. Appassionato di calcio e sport in generale, segue con interesse e impegno temi di attualità vari, in particolar modo quelli inerenti il sociale e il terzo settore. Giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Campania dal novembre 2016. Dal gennaio 2018 è direttore di Zerottouno News e dal novembre 2022 è anche Editore della stessa testata. Ha collaborato con il quotidiano online IlPopolareNews, con l'emittente televisiva nolana Videonola, come inviato sportivo per Il Giornale di Sicilia e come speaker radiofonico per Radio Antenna Campania. Attualmente è anche Addetto stampa del Nola 1925 e opinionista nella trasmissione "Tifo Azzurro" su Tele A.

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