Il Centro Zooming fa partire il progetto Ground And Back, una nuova “eco startup”. Cannucce, posate, piatti e stoviglie di qualsiasi tipologia, totalmente plastic-free, realizzati in diversi materiali totalmente ecologici, riciclabili e compostabili, come foglie di banano, cocco, bambù o addirittura cartone. Si getta tutto nell’organico/umido e, nel giro di poco tempo, i nostri rifiuti torneranno alla terra madre, proprio come sottolinea il nome della startup Ground and Back, “ritorno alla terra“.
Ma la grande novità è anche per quanto concerne prezzi e tempi di produzione, in netto calo rispetto alla situazione attuale. I nuovi prodotti di Ground and Back avranno un costo complessivo solo leggermente superiore o addirittura equivalente rispetto ai diretti competitors in plastica. Milano è la città che è stata scelta per la prima fase di prova e sperimentazione. Da agosto, Ground and Back inizierà a distribuire i propri bio-prodotti a tutte le attività che stanno già in questi giorni aderendo all’iniziativa. A partire da settembre, poi, la distribuzione si allargherà in tutta Italia, verso chiunque risulti interessato a forniture ecologiche e compostabili per la propria attività.
“L’emergenza Covid ha praticamente azzerato tutti gli sforzi degli ultimi anni indirizzati alla graduale eliminazione della plastica. Con il covid ci si è resi conto di quanto l’uomo, in questa epoca, non possa e non riesca assolutamente a fare a meno della plastica, nel senso ampio del termine – affermano gli ideatori – Purtroppo, allo stato attuale è impensabile una completa eliminazione. Bisognerebbe però concentrarsi su un corretto e calibrato utilizzo. La plastica andrà in futuro usata solo in determinati settori, laddove non sarà possibile farne a meno. In tutti gli altri però, bisognerà studiare attentamente nuove soluzioni. Ground and Back – concludono – rappresenta una delle nuove possibilità e nasce con lo scopo di sostituire totalmente una porzione di prodotti assolutamente non indispensabili, ma che producono ogni giorno tonnellate di rifiuti difficilmente smaltibili, come cannucce e stoviglie monouso utilizzate in migliaia di attività di ristorazione e simili“.