Non cambia la storia. Meloni aveva invitato i suoi seguaci a non scendere in massa per la manifestazione di protesta organizzata dal centrodestra per la Festa della Repubblica, ma è stata disattesa. Salvini aveva parlato del 2 giugno come una grande manifestazione nazionale, con oltre 100 cortei in tutta Italia. Alla fine le richieste sono state disattese: erano state assicurate dagli organizzatori le presenza di 300 manifestanti a Roma, ne erano molti di più, senza distanziamento e spesso senza mascherina. I manifestanti trasportavano e sventolavano un tricolore lungo 500 metri e si sono diretti verso Piazza del Popolo non disdegnando dei “vaffa” urlato contro Conte, immancabile la ressa di seguaci e operatori per Matteo Salvini che ha regalato i soliti selfie.
Il pomeriggio Roma è stata però la sede di un’altra manifestazione con protagonisti i Gilet Arancioni e alcune frange di estrema destra. I numeri erano molto ridimensionati ma anche in questo caso i manifestanti di Antonio Pappalardo, che in passato voleva arrestare Mattarella, hanno gridato la loro contrarietà contro questo Governo ed hanno continuato ad affermare che il virus non esiste. Tutto questo mentre il presidente della Repubblica era a Codogno per rendere omaggio ai morti della pandemia. Le manifestazioni restano concesse ma nel rispetto delle norme sanitarie. Da giorni, purtroppo, assistiamo a manifestazioni di protesta senza alcuna sicurezza. I Verdi, nel frattempo, hanno fatto un esposto in Procura per la ressa alla manifestazione di stamattina.