“In Campania abbiamo bisogno di quattro vaccini: prima e seconda dose contro il Covid e gli altri due contro una categoria molto nutrita in Campania, cioè quella dei portaseccia“. La colorita affermazione è del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che se la prende con quelli che, in dialetto, portano sfortuna. Il riferimento è ad un intervento chirurgico del presidente in Veneto, prontamente smentito da quest’ultimo: “Hanno parlato di un intervento chirurgico al Nord dopo una preparazione in Basilicata, a base di aglianico. Godo di ottima salute. I portaseccia sono soggetti dotati di poteri occulti, a volte ereditati dai nonni o dai bisnonni“.
Il governatore è poi intervenuto sul contratto per i vaccini Sputnik in Campania, un accordo valido solo se AIFA e EMA autorizzeranno il vaccino e che Draghi ha provveduto a stemperare nel suo ultimo intervento. “Abbiamo bisogno di 90 milioni di dosi se vogliamo vaccinare la popolazione vaccinabile – ha detto De Luca – Rispetto a questo numero siamo in forte ritardo, l’Italia quanto l’Europa. L’UE apre un conflitto con le aziende farmaceutiche ma l’unico numero da avere in testa ora è 90 milioni e se andiamo con i ritmi attuali ci mettiamo 3 anni per raggiungere in Italia l’immunità di gregge. Questo contratto per il vaccino Sputnik – ha continuato De Luca – riteniamo possa aprire una strada per l’Italia. Se le cose andranno bene può essere un esperimento al servizio del Paese. Si tratta di in ogni caso di accordi congelati – ha concluso il presidente –Sollecitiamo quindi il governo e l’Aifa a fare in fretta, sono tempi di guerra e non di ordinaria amministrazione“.