75 anni, nessun mandante certo. Da quasi 80 anni l’onta che Portella della Ginestra insiste sulla storia italiana non è stata lavata. Il primo maggio 1947 centinaia di contadini e sindacalisti manifestarono a Portella della Ginestra, località di Piana degli Albanesi nel Palermitano, contro il latifondismo e la povertà imperante (alcuni testimoni riferirono che molti erano andati lì solo con la speranza di mangiare qualcosa). Nella piana di Portella c’erano centinaia di persone che tornavano a festeggiare il Primo Maggio dopo il ventennio fascista riponendo molte speranze nella recente vittoria del blocco Socialista-Comunista alle elezioni regionali. Contestualmente, gli ambienti reazionari e dei proprietari terrieri, così come quelli filo americani, erano impauriti di questo slancio di rivolta degli apparati agricoli. Quel giorno, in quella calda spiana, gli agricoltori videro piombare contro di loro Salvatore Giuliano e la sua banda: sul terreno rimasero senza vita 11 persone. Ad oggi non è stato ancora scoperto alcun mandante certo ma alcuni rapporti hanno spesso parlato di alcuni coinvolgimenti di esponenti politici e mafiosi dell’epoca. Da 75 anni un’intera terra vive con ancora una ferita aperta.
