Cosa succede se si picchia un poliziotto che però è in borghese?

Carolina Cassese Carolina Cassese3 Luglio 20222 min

Cosa succede se si picchia un poliziotto in borghese? La giurisprudenza ha fornito alcuni chiarimenti. Gli ufficiali e gli agenti della Polizia di Stato sono in servizio permanente, nel senso che non cessano dalla loro qualifica di pubblici ufficiali pur se liberi dal servizio; pertanto, sono tenuti a esercitare le proprie funzioni ove si verifichino i presupposti di legge.

Come riconoscere però i poliziotti in borghese? Sarà il pubblico ufficiale a identificarsi su richiesta del cittadino. Tale identificazione dovrà avvenire comunicando le proprie generalità, esibendo la placca di riconoscimento e il distintivo del corpo di appartenenza. Quindi non è dovuta obbedienza a un poliziotto in borghese che, su richiesta del cittadino, rifiuta di identificarsi. Eventuali insulti o violenze consumate ai suoi danni saranno punite senza che rilevi la qualifica di pubblico ufficiale. Se si viene minacciati o insultati da un poliziotto in borghese che non si è identificato non si risponderà né di ingiuria (oggi depenalizzato, ndr) né di diffamazione.

Non appena il poliziotto in abiti civili si identifica, eventuali condotte rivolte ad opporsi con violenza o minaccia a un atto da questi posto, costituiranno diversi reati. Prima di tutto, il reato di resistenza a pubblico ufficiale (337 cod. pen.), la  cui pena è la reclusione da sei mesi a cinque anni; in secondo luogo il reato di violazione o minaccia a pubblico ufficiale (336 cod. pen.) se l’esecuzione dell’atto non è ancora iniziata.

Se si picchia un poliziotto senza che questi si sia identificato, si risponderà del reato di lesioni se si lasciano ferite nella vittima. Se non vi sono conseguenze fisiche, si risponderà del reato di percosse. Si potrà  invocare la legittima difesa quando si colpisce il poliziotto per difendersi da un suo comportamento violento, suscettibile di costituire un pericolo per la propria incolumità fisica. Se il poliziotto si identifica, il cittadino che, per ribellarsi, lo picchia commette tuttavia il reato di resistenza a pubblico ufficiale se si tratta di percosse. E’ bene ricordare che, sia il reato di resistenza a pubblico ufficiale che quello di lesioni personali, sono tali se la violenza usata è tale da creare ferite nella vittima. In tal caso, il reato, inoltre, è aggravato dall’essere stato commesso in danno di un pubblico ufficiale.

Carolina Cassese

Carolina Cassese

Laureata in giurisprudenza presso l ‘Università degli studi di Napoli Parthenope, dopo aver svolto pratica forense nella materia di diritto civile, decide di intraprendere la carriera dell’insegnamento di diritto ed economia politica presso l’istituto paritario Kolbe di Nola. Ha conseguito diversi master e specializzazioni per l‘ insegnamento ed attualmente collabora con l‘associazione Saviogroup, di cui è vicepresidente, realizzando articoli e servizi fotografici attinenti la festa dei gigli di Nola e non solo. Membro membro del Cda della Pro loco di Nola città d ‘arte con delega alla festa dei gigli. Fa parte del direttivo dell’associazione delle reti delle macchine a spalla. Membro del coro diocesano del Duomo di Nola. Ama il nuoto la pallavolo, la ginnastica artistica e la danza classica, che ha praticato in tenerà età. Da piccola ha studiato pianoforte ed è appassionata di musica classica, napoletana e dei gigli degli anni ‘70 e ‘80. In passato ha inciso alcune canzoni dei gigli, sposando il suo amore per il canto con la festa dei gigli di Nola. Ama trascorrere i weekend al cinema o prendendo parte ad escursioni nei posti più belli della Campania.

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